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Decreto legge Rave, pugno duro del governo: Carcere fino a 6 anni e multe fino a 10 mila euro

In vigore anche le norme sui medici No vax e l’ergastolo ostativo

Rave party nel nord Italia

Confisca degli oggetti utilizzati durante l’occupazione, reclusione da 3 a 6 anni e multe da mille a 10 mila euro. È quanto rischia da oggi chi occupa abusivamente un terreno o una proprietà per un rave party. Il decreto del Governo, varato dal Consiglio dei ministri lo scorso 31 ottobre, è legge dopo il via libera del Parlamento. Il testo licenziato alla Camera è identico a quello uscito dal Senato due settimane fa. Contiene anche le modifiche alla disciplina dell’ergastolo ostativo, il rinvio dell’attuazione della riforma Cartabia e il reintegro dei medici e dei sanitari no vax.

Pugno duro contro i Rave, il nuovo articolo 633 Bis

Entra nel Codice penale l’articolo 633 bis: “Invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute pubblica o l’incolumità pubblica”. La norma recita: “Chiunque organizza o promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui pubblici o privati al fine di realizzare un raduno musicale o avente scopo di intrattenimento è punito con la reclusione da tre a sei anni e la multa da 1.000 a 10.000 euro quando dall’invasione deriva un concreto pericolo per la salute pubblica o per l’incolumità pubblica a causa dell’inosservanza delle norme in materia di sostanze stupefacenti ovvero in materia di sicurezza o di igiene degli spettacoli e delle manifestazioni pubbliche di intrattenimento anche in ragione del numero dei partecipanti ovvero dello stato dei luoghi”. Saranno quindi punibili organizzatori e partecipanti.

Confisca e intercettazioni per i raduni musicali illegali

È sempre “ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato, nonché delle cose che ne sono il prodotto o il profitto”. Con il carcere fino a 6 anni resta la possibilità di intercettazioni nel corso delle indagini per i presunti reati. Rispetto al testo originario uscito dal Consiglio dei ministri, la ‘stretta’ è limitata ai raduni musicali o a scopo di intrattenimento. Salve le altre manifestazioni o i sit-in di cittadini. Per le opposizioni rimane però il rischio di rientrare nella fattispecie anche per un falò in spiaggia con la chitarra o per qualunque altra manifestazione musicale dove dovesse girare qualche ‘spinello’.

Reintegro medici No vax e stop alle multe

Il decreto ha anticipato dal 31 dicembre al 1 novembre il termine dell’obbligo vaccinale anti-Covid per i lavoratori dei settori sanitario, sociosanitario e socioassistenziale sospesi dall’esercizio della professione. Erano le sole categorie per le quali l’obbligo di vaccino anti-Covid era ancora in vigore. I medici e i santitari saranno quindi reintegrati. Rinviato il pagamento delle multe per gli over 50 non vaccinati.

No Green pass in Rsa e Ospedali

Si interviene sulle residue norme sul green pass. Viene abolita la certificazione verde Covid-19 per l’accesso dei visitatori a strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice nonché ai reparti di degenza delle strutture ospedaliere.

Fondi per il Piano Pandemia

Per consentire l’assolvimento dei compiti attribuiti alle amministrazioni centrali dal Piano strategicooperativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu) 2021-2023, i capitoli dello stato di previsione del Ministero della salute sono complessivamente incrementati di 35,8 milioni di euro per l’anno 2023, di cui 3,9 milioni di euro da trasferire all’Istituto superiore di sanità per le medesime finalità per l’anno 2023.

Ergastolo ostativo

Il decreto modifica la disciplina del cosiddetto ergastolo ostativo per reati di mafia o terrorismo. Si indicano requisiti stringenti per impedire che siano ammessi alle misure premiali soggetti che possano avere ancora collegamenti col contesto criminale di provenienza. Dalla lista dei reati per cui non scattano i benefici sono stati espunti quelli contro la pubblica amministrazione.

Disciplina transitoria della riforma penale Cartabia

Rinvio dal primo novembre al 30 dicembre 2022 dell’entrata in vigore del decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150, attuativo della riforma penale Cartabia, con la finalità di perfezionare misure organizzative e adeguamento dei supporti tecnologici. Si intervine sulla disciplina transitoria in materia di modifica del regime di procedibilità, di termini per la costituzione di parte civile, di processo penale telematico, di semplificazione delle attività di deposito di atti, documenti e istanze, di indagini preliminari, di inappellabilità delle sentenze di non luogo a procedere, di udienza predibattimentale e di giustizia riparativa (l’entrata in vigore slitta al 30 giugno 2023).

(Mar/ Dire)