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Dal 1° gennaio via la radio dagli smartphone e chi ce l’ha dovrà disabilitarla

Nell’ultimo aggiornamento software inviato agli smartphone è presente anche il blocco del funzionamento della radio FM

Via la radio FM dallo smartphone. È così che la lobby delle radio ha vinto. Gli italiani perdono. Perdono la radio FM dai telefoni, anche da quelli che hanno in tasca. Nell’ultimo aggiornamento software inviato da Samsung agli utenti, oltre alla correzione dei bug e al miglioramento di alcune funzioni, è presente anche il blocco del funzionamento della radio FM. Lo scrive chiaramente Samsung nelle release note:

‘Ti informiamo che scegliendo di installare il presente aggiornamento, rimuoverai la funzione Radio FM dal tuo smartphone.

Il presente aggiornamento viene rilasciato in ragione dell’entrata in vigore della legge n. 205/2017.

In ogni caso, ti ricordiamo che potrai continuare ad ascoltare la tua radio preferita scaricando la relativa applicazione sul tuo smartphone.

L’utilizzo di tali applicazioni potrebbe comportare costi aggiuntivi di connessione; ti invitiamo a verificare i termini di servizio del tuo operatore telefonico’.

Rifiutare l’aggiornamento? Praticamente impossibile

Purtroppo chi rifiuta l’aggiornamento rifiuta anche le altre migliorie apportate, e questo vuol dire che rifiuterà anche ogni successivo aggiornamento dello smartphone.

Lo ha fatto Samsung, dovranno farlo anche tutti gli altri produttori che hanno venduto smartphone con radio FM integrata negli ultimi anni. Samsung, e con lei anche gli altri, non potevano però fare altrimenti: sono obbligati a togliere la radio per legge.

Ricordiamo infatti che a partire dal primo gennaio del 2020 tutti gli apparecchi in vendita dotati di radio FM devono essere in grado di ricevere anche i servizi della radio digitale DAB+. Vale per le radio da casa, per i sinto amplificatori, per le radio delle auto.

Il decreto che cancella la radio FM dagli Smartphone

All’interno della questione sono rientrati anche gli smartphone: il decreto Sblocca Cantieri ha confermato che anche i cellulari sono soggetti agli obblighi DAB, quindi gli smartphone non rientrerebbero nella categoria dei beni in cui la radio è elemento accessorio.

Se per le radio l’obbligo era il primo gennaio del 2020 per gli smartphone l’obbligo è slittato al 30 dicembre 2020.

A partire dal 1 gennaio 2021 tutti gli smartphone con radio FM commercializzati in Italia dovranno poter ricevere anche i servizi DAB+. Purtroppo non esiste uno smartphone con DAB integrato, non si riuscirebbe a inserire una antenna che occupa spazio, serve un chip che nessuno ha integrato, quindi la soluzione per i produttori è disabilitare la radio del tutto. Non essendo possibile aggiungere il DAB, è necessario togliere anche la radio FM.

I produttori non possono distinguere tra smartphone già venduti e smartphone in vendita: Samsung non può sapere se un A50 è già stato venduto o è ancora nei negozi e verrà venduto dopo il primo gennaio, quindi sta disabilitando la radio, solo in Italia, tramite software per tutti gli A50. 

Una legge assurda

Chi ha comprato un telefono con una funzione pubblicizzata nella scheda tecnica la troverà ora rimossa, e Samsung non ha colpe come non ne hanno neppure gli altri che dovranno fare la stessa cosa: c’è una legge assurda che richiede il DAB sugli smartphone e non si accontenta del fatto che gli smartphone siano in grado di ricevere la radio, in digitale, tramite le app.

Il colosso sud coreano è solo il primo dei produttori che dovranno intervenire in questo modo. Ma nel corso delle prossime settimane anche gli altri, almeno quelli che integrano ancora la radio FM nei propri dispositivi, dovranno disabilitarla sui modelli già spediti ma non ancora venduti.

Sarà interessante capire se sceglieranno la strada drastica imboccata da Samsung o se troveranno soluzioni più intelligenti, consentendo ha chi ha già acquistato (e pagato) uno smartphone con radio FM di continuare a utilizzarla.

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