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Cuneo, gioielliere si difende e uccide due rapinatori: “O io o loro”

“O io, o loro”. Questo ha dichiarato agli inquirenti, il gioielliere che, nel corso di una rapina ha sparato cinque colpi ai banditi che erano entrati nel suo negozio

gioielliere Cuneo

“O io, o loro”, questo ha dichiarato agli inquirenti, Mario Roggero, il gioielliere di Cuneo che, nel corso di una rapina alla sua attività ha sparato cinque colpi ai banditi che erano entrati nel suo negozio per compiere una rapina. Tre banditi, già con numerosi precedenti penali, armati con una pistola a salve, priva del tappo rosso, e per questo dalle stesse sembianze di un’arma vera e di un lungo coltello. Due rapinatori sono morti e un terzo è rimasto ferito ad una gamba.

Momenti terribili per il gioielliere di Cuneo

“Sono stati momenti terribili”, racconta Roggero. “Hanno picchiato mia moglie e mia figlia poi le hanno legate. Ho sentito le grida dal retro bottega e sono intervenuto, prendendo l’arma, custodita all’interno della cassa. “Ho fatto fuoco per primo”.

Attimi di terrore, dove la vita ti ripassa nella alla velocità della luce. Poi il dramma. Il gioielliere riesce ad impugnare la sua rivoltella e fa fuoco cinque volte. “Ho fatto fuoco per primo”. I proiettili vanno a segno. I banditi scappano ma due di essi muoiono sulla strada durante la corsa verso la macchina.

Sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) che il dramma sia accaduto tutto all’interno dei locali. Questo, da un punto di vista penale, alleggerirebbe di molto la posizione di Mario Roggero.

In effetti se la sparatoria fosse avvenuta dentro la gioielleria, dimostrerebbe la legittima difesa del titolare, che in quel momento ha sparato per difendere la vita dei suoi cari, stante l’impossibilità di distinguere se l’arma impugnata dai banditi fosse vera o meno.

Carabinieri e Magistratura hanno chiesto il sequestro delle telecamere del negozio e della via dove sono avvenuti i fatti. Per la famiglia Roggero, già colpita pesantemente da altre rapine, inizia ora un lungo calvario giudiziario per dimostrare l’innocenza del Gioielliere.

Massimiliano Burri, esperto d’armi e Perito Balistico del Tribunale penale di Roma

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