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Covid, nel mondo calano i casi ma aumentano mutazioni: nuova variante individuata a Napoli

La nuova variante Covid individuata a Napoli e chiamata B.1.525, è il primo caso in Italia dopo Africa, Usa e altri paesi europei

variante covid napoli

Istituto Pascale di Napoli

Una nuova variante Covid già conosciuta in altri paesi è stata individuata a Napoli. Il numero di nuovi casi di Covid-19 segnalati in tutto il mondo è diminuito del 16% la scorsa settimana a 2,7 milioni, lo ha affermato l’Organizzazione mondiale della sanità.

In calo anche il numero di nuovi decessi segnalati, -10 per cento settimana su settimana, a 81.000. Ma allo stesso tempo si diffondono nel mondo le varianti, con un aumento dei paesi interessati al contagio.

Il numero di nuovi casi è sceso del 20% la scorsa settimana in Africa e nel Pacifico occidentale, del 18% in Europa, del 16% nelle Americhe e del 13% nel sud-est asiatico.

Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha affermato lunedì che il numero di nuovi casi è diminuito per la quinta settimana consecutiva, scendendo di quasi la metà, da oltre cinque milioni di casi nella settimana del 4 gennaio. “Questo dimostra che semplici misure di salute pubblica funzionano, anche in presenza di varianti”, ha detto Tedros.

“Ciò che conta ora è come rispondiamo a questa tendenza. il fuoco non si è spento, ma abbiamo ridotto le sue dimensioni. Se smettiamo di combatterlo su qualsiasi fronte, tornerà a ruggire”.

Per quanto riguarda le varianti, quella inglese è stata segnalata in 94 paesi, 8 in più rispetto alla settimana precedente. 

La variante individuata per la prima volta in Sud Africa e gli scienziati la hanno registrata in 46 paesi, in aumento di due. Quella brasiliana in 21 paesi, sei in più. 

A Napoli individuata nuova variante

Primo caso in Italia a Napoli di variante B.1.525 del Covid 19, una variante sinora registrata in un centinaio di casi in Africa, Stati Uniti e alcuni paesi europei. Un professionista di ritorno da un viaggio in Africa è risultato positivo.

Giuseppe Portella dell’ateneo Federico II individua il caso altamente sospetto e in tempi rapidissimi l’equipe di Nicola Normanno dell’Istituto tumori Pascale scopre la variante mai descritta sinora in Italia.

“La sequenza del campione giunta a noi dal Policlinico Federiciano – spiega il ricercatore del Pascale – ci ha subito insospettiti perché non presentava analogie con altri campioni provenienti dalla nostra regione.

Dopo un confronto con il gruppo del Reparto Zoonosi Emergenti dell’Istituto Superiore di Sanità abbiamo avuto la conferma che si tratta di una variante B.1.525. Abbiamo immediatamente depositato la sequenza nel database internazionale Gisaid e avvertito le autorità sanitarie”.

Di questa variante non si conosce il potere di infezione né altre sue caratteristiche come accade per molte varianti rare del virus. Della B.1.525, finora ne sono stati individuati soltanto 32 casi in Gran Bretagna, ma è stata trovata anche in Nigeria, Danimarca e Stati Uniti.

La nuova mutazione è simile alla variante inglese, B117, e contiene una serie di mutazioni che destano allarme tra gli esperti, compresa la mutazione E484K sulla proteina Spike, che si trova all’esterno del virus e che gioca un ruolo importante per l’ingresso del virus nelle cellule. E’ allo studio un’eventuale resistenza del virus alla risposta anticorpale.

(Agenzia Agi)

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