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È morto a 75 anni il doppiatore Claudio Sorrentino, aveva il Covid-19

Ricoverato in una clinica romana non ce l’ha fatta, il ricordo di Antonio Guidi

Claudio Sorrentino

Claudio Sorrentino

Claudio Sorrentino non ce l’ha fatta. Con la sua voce abbiamo sentito (e visto) Mel Gibson guidare la rivolta scozzese contro l’oppressore inglese, siamo stati rapiti dal dialogo del suo Vincent Vega con Jules Winnfield, rispettivamente John Travolta e Samuel L. Jackson, che discutono del massaggio ai piedi della moglie di Marsellus Wallace.

O, ancora, ha dato la sua riconoscibilissima voce a Bruce Willis in due dei tre capitoli della saga di John McClane. Mentre nella serie Happy Days ha doppiato Ron Howard nel personaggio dell’ingenuo Richie Cunningham. E solo per citare alcuni dei grandi attori doppiati da Claudio Sorrentino, morto nella serata di ieri 16 febbraio, vittima anche lui del covid-19.

Ricoverato in una clinica romana, era nato nella Capitale il 18 luglio 1945, era il fratello di un’altra famosa doppiatrice, Liliana Sorrentino, voce tra le altre di Mia Farrow, Patricia Clarkson e Cate Blanchett.

Claudio Sorrentino, una voce prodigiosa

Sorrentino è giovanissimo quando ha il suo primo contatto con il mondo dell’arte. Ha appena 5 anni quando un giornalista lo ascolta cantare una canzone di Roberto Murolo, mentre a 6 appena recita in opere di Luigi Pirandello ed Eduardo de Filippo in diversi teatri di Roma. Dopo altre esperienze, inizia la sua fortunata carriera nel mondo del doppiaggio con il film del 1956 L’ultima carovana di Delmer Daves.

Tantissimi i grandi attori a cui ha prestato la sua voce: oltre a Gibson, Travolta, Willis e Howard, doppiò anche Patrick Duffy nel ruolo di Bobby Ewing nel telefilm Dallas, Sylvester Stallone in Cop Land, Willem Dafoe in L’ultima tentazione di Cristo, e anche Ryan O’Neal in Love Story. 

E poi ancora Jeff Bridges, Mickey Rourke, Geoffrey Rush, Gerard Depardieu, Daniel Day-Lewis e Russell Crowe. Non solo attori in carne ed ossa: fu anche la voce di Koji Kabuto nell’anime Mazinga Ze di Topolino negli Anni 70. Ma nella sua carriera non c’è solo il doppiaggio.

I ruoli istituzionali e per la promozione delle attività culturali

Giornalista e conduttore di programmi Rai, Sorrentino è stato anche fondatore e presidente dell’ADIR, l’Associazione Attori Doppiatori Italiani Riuniti. Nel 2002 componente del Comitato per le competenze e la mobilità nell’Unione europea del Ministero per le Politiche Comunitarie.

Fu inoltre componente della Commissione Consultiva per il Cinema del ministero per i Beni e le Attività Culturali, nonché coordinatore dei gruppi cinema, teatro, musica e arte nella Commissione Cultura, istituita per il semestre di presidenza Italiana Unione Europea.

E ancora dal 2004 al 2021 fu presidente dell’associazione culturale Cine Camere, nel 2005 fu consigliere per il cinema e lo spettacolo del ministro per i Beni e le Attività Culturali.

Infine, dal 2006 al 2021 fu presidente dell’associazione Culturale Culturando. Fu anche presidente dell’Accademia dei Mestieri del cinema e dello Spettacolo.

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