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Covid. Italia in zona bianca quasi totale, ma è allarme per la variante Delta

Da lunedì 21 giugno tutta l’Italia entrerà in zona bianca, con l’eccezione della Valle d’Aosta, ma spaventa la variante Delta

zona bianca

Mentre il governo Draghi vara le regole definitive per il green pass che permette di viaggiare e spostarsi liberamente sul territorio italiano, continuano ad arrivare nel nostro Paese ottime notizie sul fronte dell’epidemia. In seguito al monitoraggio settimanale dei contagi, dal 21 giugno passeranno dalla zona gialla alla zona bianca Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Sicilia, Toscana e Provincia autonoma di Bolzano.

I numeri

Infatti nell’ultima settimana tutte le regioni hanno avuto un’incidenza di nuovi casi sotto la soglia di 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. I dati, confermati per tre settimane consecutive, hanno aperto ufficialmente le porte alla zona bianca. L’unica regione che ha superato la soglia di 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti è stata la Valle d’Aosta, due settimane fa, che dovrà aspettare quindi altri 7 giorni.

L’indice Rt

Rispetto alla scorsa settimana è risalito leggermente l’indice Rt,, cioè l’indice che serve a misurare la trasmissione del virus, che questa settimana si è attestato a 0,69 rispetto allo 0,68 della precedente. Continua invece a diminuire l’incidenza dei contagi, questa settimana di 16,7 casi per 100mila abitanti, rispetto ai 25 casi per 100mila abitanti della scorsa settimana.

Cosa si può fare in zona bianca

Rispetto alla zona gialla diminuiscono ulteriormente le misure in vigore di contrasto al virus. Resta obbligatoria la mascherina all’aperto (quando non è possibile mantenere la distanza di sicurezza) e in tutti i luoghi chiusi. Sono confermati il divieto di assembramento e l’obbligo di distanziamento. Non è previsto il coprifuoco nelle regioni bianche (dal 21 giugno rimosso anche nelle regioni gialle, quindi nella sola Valle d’Aosta). Gli spostamenti sono liberi, ci si può incontrare ed è possibile festeggiare (con Green Pass). Si potranno quindi organizzare feste private e banchetti dopo funzioni civili e religiose come matrimoni, cresime, comunioni.

La variante Delta

Anche se spaventa la variante Delta, prima chiamata indiana, che sta colpendo la Gran Bretagna e potrebbe diffondersi in altri Paesi europei. Un ceppo per ora non più mortale, ma decisamente più contagioso, fino a 6 volte in più rispetto alla variante inglese, che già lo era di più rispetto al ceppo originario.

Rispetto all’efficacia dei vaccini contro questa variante, secondo i dati del Public Health England, una singola dose di vaccino Pfizer o AstraZeneca ha un’efficacia solo del 33%, percentuale che dopo la seconda dose sale, rispettivamente, all’88% e al 60%.

I sintomi

“I sintomi nei giovani sono più simili a un brutto raffreddore“, spiega Tim Spector, esperto del Zoe Covid Symptom, la piattaforma no-profit lanciata nel 2020 insieme all’applicazione per il supporto alla ricerca sul Covid. “La febbre rimane abbastanza comune, ma la perdita dell’olfatto non compare più tra i primi 10 sintomi”, precisa Spector.

Il problema è anche questo: “La variante Delta funziona in modo leggermente diverso” e questo può creare dei problemi. “Le persone potrebbero pensare di avere un raffreddore e continuare una vita normale diffondendo il virus. E riteniamo che questo nuovo aspetto stia alimentando il problema”.

Variante Delta in Italia

In Italia, per ora, la sua presenza è inferiore all’1% dei casi totali fortunatamente. E proprio la situazione di relativa tranquillità nei reparti ospedalieri consente, oggi, di monitorare l’andamento del Covid e bloccare eventuali focolai grazie a una intensa attività di tracciamento.

Al momento i casi di variante Delta in Italia sono stati 58.

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