Prima pagina » Cronaca » Covid, Cartabellotta: “Molto difficile fare previsioni. Farmaci antivirali poco utilizzati”

Covid, Cartabellotta: “Molto difficile fare previsioni. Farmaci antivirali poco utilizzati”

“Il sottoutilizzo degli antivirali è da imputare alla mancata abilitazione dei medici di famiglia alla loro prescrizione”, spiega Cartabellotta

Nino Cartabellotta volto

Nino Cartabellotta

Come riportato dall’agenzia Dire, il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe ha rilevato nella settimana 30 marzo-5 aprile, rispetto alla precedente una lieve diminuzione di nuovi casi (-6,9%); un aumento dei decessi (+10,1%); attualmente positivi (+0,6%); persone in isolamento domiciliare (+0,6%); ricoveri con sintomi (+5,2%); diminuzione pazienti in terapia intensiva (-3-3%).

Nino Cartabellotta volto
Nino Cartabellotta

Il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta, ha commentato il report settimanale: “Dopo la stabilizzazione della scorsa settimana i nuovi casi settimanali si attestano a quota 469mila. Rimane tuttavia molto difficile fare previsioni, sia per l’eterogeneità delle situazioni regionali, sia perché in alcune grandi regioni del nord iniziano ad intravedersi segnali di risalita”.

Cartabellotta: “Molto difficile fare previsioni”

“È importante rilevare che il quadro dei pazienti ospedalizzati è notevolmente mutato negli ultimi 6 mesi. Sia per effetto delle coperture vaccinali e relativi booster, sia per la progressiva sostituzione della variante delta con quella omicron, più contagiosa, ma meno severa. Questo dimostra che si è ridotto in maniera rilevante il numero di pazienti Covid-19 ospedalizzati per polmonite severa che richiedono un ricovero in terapia intensiva. Allo stesso tempo vengono ospedalizzati soprattutto anziani con patologie multiple che possono essere assistiti nei reparti ordinari.

Il numero dei decessi che non accenna a scendere merita una particolare attenzione. Infatti, accanto a fattori epidemiologici non modificabili (età avanzata, comorbidità), esistono determinanti legate al calo dell’efficacia vaccinale sulla malattia grave e al sottoutilizzo dei farmaci antivirali. Su quest’ultimo, invece, è possibile intervenire. Il tasso di mortalità nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con dose booster è superiore di 14,3 volte negli over 80. Di 12,3 volte nella fascia 60-79. E di 8 volte nella fascia 40-59.

In attesa che le autorità regolatorie si pronuncino sull’estensione della quarta dose dal punto di vista organizzativo, bisogna iniziare a considerare che, al 31 maggio, gli over 70 che avranno ricevuto il booster da oltre 120 giorni saranno 8,8 milioni. Di questi 3,8 milioni di ultraottantenni e quasi 5 milioni nella fascia 70-79″.

Sottoutilizzo farmaci antivirali

“Il sottoutilizzo dei farmaci antivirali è da imputare alla mancata abilitazione dei medici di famiglia alla loro prescrizione. Oltre che all’erogazione esclusiva nelle farmacie ospedaliere e non in quelle territoriali. Considerato che l’accordo 2022 per la fornitura di Paxlovid ammonta a 600mila trattamenti completi (per un totale di 400 milioni di euro), in assenza di un adeguato modello organizzativo in grado di garantire la necessaria tempestività della prescrizione, si rischia concretamente che le scorte rimangano inutilizzate, come già accaduto per gli anticorpi monoclonali.

Restano del tutto ingiustificate le esigue coperture e le eterogeneità regionali. Tenendo conto che i pazienti immunodepressi che necessitano della quarta dose a completamento del ciclo sono noti alle Asl e raggiungibili tramite chiamata attiva. Tutti i dati confermano che la campagna vaccinale si è ormai fermata, nonostante 4,35 milioni di persone vaccinabili con prima dose e 2,55 milioni con dose booster. I tassi di copertura vaccinale, infatti, nell’ultimo mese hanno registrato incrementi davvero esigui”.