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Covid-19, sono cinque le Regioni a rischio. Cosa cambia in zona gialla

Nelle ultime ore il Governo sta provvedendo alla rivisitazione delle disposizioni del decreto Covid

Roberto speranza, ministro della salute

Il Ministro della Salute Roberto Speranza

Nuove restrizioni potrebbero essere ufficializzate a partire dalla prossima settimana. In particolare, nel nostro Paese, sono 5 le regioni in cui potrebbe tornare la zona gialla, a partire da lunedì 26 luglio. Questa volta, però, con nuove e diverse restrizioni.

L’attuale decreto Covid

Il regolamento anti-Covid-19 al momento sancisce che, laddove in una Regione si superino le incidenze di casi di infezione da coronavirus per un numero pari o superiore a 50 contagi ogni 100.000 abitanti, quella Regione dovrà tornare a predisporre le restrizioni necessarie al contenimento degli stessi. Il che si traduce nel passaggio dalla zona bianca a quella gialla in maniera automatica.

Un nuovo decreto Covid

Anche se siamo distanti da tale numero di incidenza dei contagi, il governo sembrerebbe essere più che intenzionato a modificare i suddetti parametri. In queste ore sta infatti rivedendone alcune disposizioni, preoccupato dalla rapida diffusione che sta avendo la variante Delta. Tali disposizioni potrebbero entrare in vigore dal 26 luglio. La decisione però non è stata ancora ufficializzata, anche se sembrerebbe sul punto di esserlo. La cabina di regia si svolgerà il 20 luglio. Si tratta comunque di provvedimenti che nascono in via precauzionale e contenitiva.

Le Regioni a rischio

In Italia l’indice di contagio Rt è passato dallo 0.66 della scorsa settimana allo 0.91 di oggi, 19 luglio. Da lunedì 26 luglio le cinque regioni che potrebbero tornare in zona gialla sono Sardegna (33,2), Sicilia (31,2), Veneto (26,7) Lazio (24), Campania (21,7). Queste sono le Regioni che, attualmente, presentano il maggiore incremento nel numero di contagi. 

Cosa cambia con il ritorno alla zona gialla

Le nuove restrizioni che si predispongono in caso di ritorno alla zona gialla riguarderebbero l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e limitazioni per quel che riguarda bar e ristoranti – tra le quali il non poter superare la soglia delle quattro persone sedute a un tavolo solo, a meno che queste non siano conviventi. Per le cerimonie, come i matrimoni, potrebbe essere necessario dover rivedere la distribuzione dei posti a sedere.

Spostamenti

Gli spostamenti potrebbero essere soggetti a modifiche e restrizioni. È accreditata l’ipotesi di estendere il Green Pass anche a treni a lunga percorrenza, voli, autobus e metropolitane. 

Green pass

Alcune limitazioni potrebbero riguardare non solo il possesso del Green Pass, ma anche la necessità di averlo per poter accedere a luoghi chiusi. Da qualche tempo si accenna infatti al fatto che potrebbe non essere più rilasciato se non con due dosi di vaccino, invece che solo con una. Inoltre, potrebbe essere necessario, dal mese di agosto, essere in possesso del Green Pass per accedere a  palestre, piscine, stadi, teatri, cinema, ristoranti al chiuso, centri benessere.

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