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Coronavirus, Marco Antonellis: “Quarantena rimandata per non favorire Salvini”

La quarantena per chiunque rientrasse da un luogo-focolaio è una misura che andava presa subito, quando abbiamo chiuso i voli

Questa mattina, 24 febbraio, è giunta la notizia del quarto decesso da Covid-19, si tratta di un anziano di 84 anni in Lombardia. L’uomo era ricoverato per patologie pregresse. Attualmente siamo il terzo paese per numero di casi al mondo dopo Cina e Corea del Sud. Il nord Italia ha chiuso scuole di ogni ordine e grado, sono vietate le aggregazioni pubbliche, si raccomanda di stare distanti almeno un metro gli uni dagli altri, e coloro che trasgrediscono ai divieti dei paesi in quarantena rischiano fino a tre mesi di carcere.

Abbiamo parlato con Marco Antonellis, direttore di Affari Italiani Palazzi & Potere e penna di Dagospia, di questa situazione straordinaria, preoccupante, che mette a dura prova i nervi e l’economia italiana.

Siamo il terzo paese al mondo per numero di contagiati, che cosa non ha funzionato in Italia nella nostra rete di protezione?

“L’errore a monte è stato fatto dal Governo: quello che Conte ha fatto nel fine settimana con l’ultimo decreto contenente la disposizione di mettere in quarantena chiunque rientri dalla Cina o da un luogo-focolaio è una misura che andava presa subito, quando abbiamo chiuso i voli. Perché l’OMS non ha mai raccomandato di interrompere il traffico aereo diretto? Perché evidentemente non bastava. Il Governo non ha avuto paura del razzismo ma di portare acqua al mulino di Matteo Salvini. Bloccare i voli diretti mentre altre persone sbarcano da voli indiretti o via nave è una scelta gravemente insufficiente. Un errore da matita rossa che Conte pagherà pesantemente nei sondaggi. Nei prossimi giorni il suo indice di gradimento calerà parecchio. La gestione del coronavirus sarà uno dei grandi temi alle prossime elezioni, nei meriti e nelle responsabilità. Salvini questa volta avrà un vantaggio, Conte e il centro sinistra saranno in difficoltà. Gli altri paesi europei hanno seguito le direttive dell’OMS e hanno subito messo in quarantena chiunque tornasse da posti ad alto numero di infetti. Questa mattina le borse di Milano sono in crollo e come sempre le borse sono un indice affidabile. Il -3,5 non si vedeva da anni. Anche questo la dice lunga su come il paese ha gestito l’emergenza”.

 

Come è stata gestita la questione diplomatica con la Cina?

“Un’altra inibizione è stata il timore di inimicarsi la Cina. La più grande potenza economica con cui nessuno è interessato a entrare in dissenso. La Cina sta imponendo il suo modello economico anche per mezzo del 5G, ma non è ancora riuscita a esportare il suo modello culturale, infatti nel mondo quello dominante è ancora il modello americano. La Cina non ha chiesto, neanche accennando, le sue scuse; né ai suoi cittadini né al mondo. Anzi, i cinesi si sono anche piccati quando l’Italia ha bloccato i voli. Credo che la Cina debba cambiare il suo sistema di macellazione delle carni nei mercati: gli animali vengono macellati nei luoghi stessi del commercio, nella promiscuità di animali vivi e morti, sangue di diversi animali che si mescola, un elevatissimo numero di persone che passano, acquistano merci e animali vivi, sporchi di piume, peli, escrementi. Un brodo di coltura perfetto per alimentare virus. È ora che cambino in modo strutturale queste pratiche”.

 

Quali soluzioni o speranze abbiamo in questo momento?

“Speriamo che il caldo arrivi il prima possibile e che ci aiuti contro questo virus, e che venga reso disponibile presto un vaccino, visto che tutte le potenze mondiali stanno lavorando a questo scopo”.

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