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Come Benedetto XVI ha promesso obbedienza al persecutore Bergoglio

Benedetto XVI è stato incondizionatamente reverente e obbediente verso il papa illegittimo che lo ha impedito

Benedetto XVI

Benedetto XVI

Uno dei codici Ratzinger più raffinati e sottili di papa Benedetto è quello con cui lui, in modo anticipato, faceva intendere al mondo di aver “giurato fedeltà” a papa Francesco. Ovviamente questo stralcio viene brandito come una clava dagli una cum (conservatori legittimisti di Bergoglio), specialmente dal sacerdote don Tullio Rotondo.

Giuramento di fedeltà

Questo giuramento di fedeltà vive solo nella fantasia di chi ha interessi vari nel difendere la legittimità di Bergoglio in quanto non è MAI avvenuto, né nel contenuto, né nel soggetto, nonostante le dichiarazioni del suo segretario Mons. Xuereb che, nel 2013, raccontava di aver origliato una telefonata avvenuta tra il neoeletto Bergoglio e papa Benedetto in Castel Gandolfo. La versione è stata confermata anche da Mons. Gaenswein dopo la morte di papa Benedetto, ma come tutto quello che l’arcivescovo ha detto da quel momento in poi, è pieno di falle e contraddizioni.

In questa telefonata, papa Ratzinger avrebbe promesso preghiera, obbedienza e reverenza direttamente a Bergoglio. Invece, Benedetto XVI nel suo libro “Ultime conversazioni” del 2016 scrive che Bergoglio, la sera della pseudo elezione, aveva provato a telefonargli, ma non lo aveva trovato perché egli stava davanti alla tv guardando “quello che si poteva vedere”.

Anzi, questo tentativo fallito di telefonata, ancor prima di uscire alla loggia del Palazzo Apostolico lo aveva “toccato”: così scrisse, giocando meravigliosamente sull’anfibologia fra “commosso” e “infastidito”. Quindi, se diamo retta al papa, una telefonata in cui Benedetto prometteva personalmente obbedienza e reverenza direttamente a Bergoglio non è MAI avvenuta, altrimenti avrebbe certamente citato nel suo libro una cosa così importante.

Obbedienza all’antipapa

Il bello è, però, che anche se questa promessa fosse avvenuta direttamente, non cambia assolutamente nulla. Benedetto ha infatti promesso obbedienza al suo persecutore, non al vero papa, ed era del tutto libero di farlo. Questo non cambia di una virgola il suo status di impedito, così come il fatto che Cristo avesse accettato la crocifissione mite come un agnello non depenalizza certo il suo deicidio.

Tale promessa di obbedienza all’antipapa fu fatta in anticipo, prima della pseudo elezione di Bergoglio, nel saluto ai cardinali del 28 febbraio 2013, che Benedetto concluse così:

Prima di salutarvi personalmente, desidero dirvi che continuerò ad esservi vicino con la preghiera, specialmente nei prossimi giorni, affinché siate pienamente docili all’azione dello Spirito Santo nell’elezione del nuovo Papa.

Che il Signore vi mostri quello che è voluto da Lui.

E tra voi, tra il Collegio Cardinalizio, c’è anche il futuro Papa al quale già oggi prometto la mia incondizionata reverenza ed obbedienza”.

Attenzione. Nulla è come appare

Quello che bisogna capire assolutamente è che papa Benedetto, come dal teologo Ticonio, ha permesso che avvenisse una discessio, cioè che la “chiesa del diavolo” prendesse il potere con un falso papa per un certo tempo, in modo da manifestarsi.

In questo senso, l’antipapa che lo ha mandato in sede impedita fa parte, de facto, e non de iure, di un “ministero allargato”, come dirà mons. Gaenswein nel 2016. Benedetto pregava per Bergoglio, amava il suo nemico, e questo nemico è tuttora inconsapevolmente un “cooperatore della verità” perché è funzionale a un disegno escatologico di purificazione della Chiesa che si concluderà con l’applicazione della Universi Dominici Gregis.

Bergoglio venne così eletto antipapa, cioè papa illegittimo, ed è oggi il patriarca di una chiesa scismatica. Per questo Benedetto lo chiamava “papa” (come avrebbe chiamato papa Teodoro II, il patriarca copto ortodosso) e infatti non ha mai detto che Francesco “è” il papa LEGITTIMO. D’altronde il termine Papa è in sé anfibologico, infatti, anche storiograficamente quando ad esempio ci si riferisce al periodo del Grande Scisma d’Occidente si usano espressioni come “i Papi di Avignone, i Papi di Pisa”, pur essendo canonicamente degli antipapi.

Il termine Papa

Ora rileggiamo bene la prima frase: “continuerò ad esservi vicino con la preghiera, specialmente nei prossimi giorni, affinché siate pienamente docili all’azione dello Spirito Santo nell’elezione del nuovo Papa”.

L’inciso “specialmente nei prossimi giorni” è fondamentale perché in questo modo sottilissimo, ma linguisticamente impeccabile, Benedetto ci dice che continuerà nel tempo, sine die, a pregare perché i cardinali siano docili all’azione dello Spirito Santo anche se questa preghiera è più intensa “nei prossimi giorni”. Non dice “continuerò a pregare per voi nei prossimi giorni per l’elezione del nuovo papa”. Capite la differenza?

Fino alla morte Benedetto ha pregato perché i cardinali siano docili all’azione dello Spirito Santo, comprendano la sede impedita e intervengano a norma della Universi Dominici Gregis per cacciare l’usurpatore e convocare un vero conclave composto da “costoro ai quali compete” cioè i veri cardinali pre 2013, come raccomanda nella Declaratio, facendo così da sponda, con questa sua continua perorazione, all’implorazione a Maria da Lui fatta proprio per questa intenzione e contenuta nella Declaratio.

E ancora: “Che il Signore vi mostri quello che è voluto da Lui”. Qui, anfibologicamente, si può riferire all’individuo da eleggere, ma suona male e, in senso lato, è molto più plausibile “il Signore vi mostri ciò che è stato voluto da Lui”, cioè la temporanea usurpazione del trono petrino e il disegno escatologico di cui sopra.

Ma il bello arriva qui: “E tra voi, tra il Collegio Cardinalizio, c’è ANCHE il futuro Papa al quale già oggi prometto la mia incondizionata reverenza ed obbedienza”.

I papi, dunque, sono due: uno legittimo che dovrà essere ancora eletto, ma che n’è ANCHE un altro, illegittimo.

Ecco l’incoerenza

Infatti, ecco il “bug”, l’incoerenza, che estrae il codice Ratzinger: un vero papa non viene per forza eletto nel Collegio cardinalizio, ma, come spiega la Universi Dominici Gregis, può essere scelto anche tra i non-cardinali. L’art. 83 parla chiarissimo: “… dopo aver implorato il divino aiuto, diano il loro voto a colui CHE ANCHE FUORI DEL COLLEGIO CARDINALIZIO avranno giudicato idoneo più degli altri a reggere con frutto e utilità la Chiesa universale”. Infatti può essere eletto papa qualunque maschio battezzato, e non deve nemmeno essere per forza un ecclesiastico.

E allora si spiega quell’inspiegabile “ANCHE”. Nel collegio cardinalizio, fra i cardinali infedeli della Mafia di San Gallo c’è sicuramente ANCHE quel futuro papa illegittimo al quale Benedetto promette fin da allora obbedienza e reverenza. Sicuramente i mafiosi di San Gallo, pilotando un conclave invalido, non avrebbero eletto un papa che non fosse della loro cerchia, ma anzi, come emerso dalle dichiarazioni del card. Danneels nel 2015, Bergoglio era proprio il candidato del Gruppo di San Gallo. Ecco perché l’”altro papa”, quello illegittimo, è certamente nel collegio cardinalizio e non verrà scelto al di fuori.

Quindi, mentre Ratzinger avrebbe continuato a pregare ad libitum perché i cardinali un giorno si dimostrino docili allo Spirito Santo risolvendo l’usurpazione e nominando un vero nuovo papa, lui si assoggettava, mite come un agnello sacrificale, a quel papa illegittimo che sarebbe stato scelto solo tra i mafiosi di san Gallo.

Come un re detronizzato

E infatti è andata esattamente così: Benedetto XVI è stato incondizionatamente reverente e obbediente verso il papa illegittimo che lo ha impedito. Lo avete mai visto ribellarsi, protestare, mettere in dubbio la legittimità della sua elezione? NO. Mai.

Certo, tutto ciò è molto lontano dalla nostra mentalità laica: difficile accettare l’idea per cui un re possa essere detronizzato da un usurpatore, ma accettare la sua sorte e amare il suo persecutore. Tuttavia, qui stiamo parlando di papi, di Vicari di Gesù Cristo, non di monarchi comuni. E stiamo parlando di un papa immenso e di un grande, futuro santo.

Diciamo a tutti gli una cum che brandiscono come una clava questo passaggio di papa Benedetto: ritrovate il silenzio, meditate e stupitevi di fronte al miracolo del Logos che assisteva l’ultimo Vicario di Cristo.