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Cittadinanza onoraria a Paolo Sorrentino

Dopo l’Oscar come miglior film straniero arriva il riconoscimento onorario di Roma. Ma non tutti sono d’accordo

L’Assemblea Capitolina ha conferito la cittadinanza onoraria a Paolo Sorrentino. 32 voti favorevoli, 2 contrari e 5 astenuti: questo l’esito della votazione della delibera che conferisce, dopo l’Oscar per “La Grande Bellezza” come miglior film straniero, un altro riconoscimento al regista partenopeo che il 14 marzo arriverà in Campidoglio per ricevere la pergamena e la lupa capitolina, simbolo della cittadinanza.

Grande soddisfazione da parte del sindaco Marino: “Ringrazio l’Assemblea Capitolina che ha condiviso con me e il presidente Mirko Coratti questo giusto riconoscimento a Paolo Sorrentino”. “Ricevere il regista qui in Campidogli – ha aggiunto – sarà un momento bellissimo per Roma. Lo aspettiamo qui per fargli le nostre congratulazioni di persona per aver fatto di Roma la sua città”.

Tuttavia, la proposta di conferire la cittadinanza onoraria non è stata accolta con favore da tutti. Ad astenersi dalla votazione i consiglieri di centrodestra Gianni Alemanno, Gianluigi De Palo e Roberto Cantiani, e i 5Stelle capitolini Enrico Stefàno e Virginia Raggi. Hanno invece votato contro il capogruppo di Fratelli d’Italia Fabrizio Ghera e il consigliere del Nuovo Centro Destra Marco Pomarici.

Per quanto sia rilevante l’Oscar come miglior film straniero ricevuto per ‘La Grande Bellezza’, non ritengo giusto il conferimento della cittadinanza onoraria a Paolo Sorrentino. Anche volendo, è difficile riconoscersi nella Roma che ha voluto raccontare al mondo”. Con queste parole, Roberto Cantiani ha motivato la sua astensione. E poi ha aggiunto: “Roma non è quella de ‘La Grande Bellezza’, fatta di night, club, droga e feste. Roma è molto altro e difficilmente si rivede nelle immagini del film. È veramente difficile ringraziare chi ha disegnato e raccontato una città che non esiste e che, personalmente, non sento mia. Quindi, ogni onore a chi ha ottenuto premi internazionali anche di primissimo rilievo: Roma saprà riconoscere a Sorrentino la Lupa Capitolina e cerimonie ufficiali in Campidoglio. Nel caso della cittadinanza onoraria, però, parliamo di un tributo che Roma ha conferito a personalità del calibro, tra gli altri, del Beato Giovanni Paolo II, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano, Aung San Suu Kyi, il Dalai Lama, Rita Levi Montalcini, Malala Yousafzai. Credo sia eccessivo e fuori luogo mettere sullo stesso piano il lascito e l’opera di queste persone con la, seppur premiatissima, pellicola”.  

Anche secondo Enrico Stefàno "la Roma del film è lontana anni luce dalla Roma reale". Per questo motivo, Stefàno e la sua collega del M5S Roma si sono astenuti dalla votazione. "Abusivismo, degrado, sprechi, inefficienze, un debito record. Nessuna visione, nessuna pianificazione, una città abbandonata a se stessa, in declino, senza futuro. Eppure la politica non perde mai occasione per "farsi bella", per mettere sotto il tappeto la sua incapacità grazie all'evento mediatico del momento da sfruttare per i ripulirsi l'immagine. Forse sarebbe il caso di affrontare i problemi della città, invece che organizzare passerelle e perdere tempo in Aula su atti simbolici", ha concluso il consigliere Stefàno.

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