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“Chiedo scusa al Signor Gaber”, di Enzo Iacchetti

Al Teatro Lo Spazio bellissima serata con Enzo Iacchetti che presenta “Chiedo scusa al Signor Gaber”

Al Teatro Lo spazio di Roma è in scena fino al 27 aprile, per la prima volta nella capitale, Enzo Iacchetti con lo spettacolo "Chiedo scusa al Signor Gaber".

Lo spettacolo è nato dal desiderio di Enzo Iacchetti di rendere omaggio e tributo a un amico e a un Maestro che ha costituito nella sua carriera e nella sua vita un fondamentale punto di riferimento, e lo ha voluto fare a modo suo, senza cadere in facili imitazioni, volendosi differenziare da ciò che è stato già messo in scena, trovando la sua originalità.

Nasce così l'idea di riscrivere e  riarrangiare vecchie canzoni di Gaber dei primi anni sessanta inserendo delle contaminazioni di musiche attuali, che prima ancora di ispirare uno spettacolo sono divenute un cd di successo.

Il repertorio di Gaber rivisitato e messo in scena da Enzo Iacchetti con la Witz Orchestra e il Maestro Marcello Franzoso  spazia da "Com'è bella la città",  "Torpedo Blu",  "Il Riccardo",  a una "Una fetta di limone" omaggio a Enzo Jannacci, "Benzina e Cerini" una delle primissime canzoni di Gaber,  "Barbera e Champagne" che si fonde con degli inserti musicali tratti da "Per colpa di chi" di Zucchero e da "Tanto tanto" di Jovanotti, "Porta Romana" che diviene ironicamente Porto Romana e s'intreccia con "Vengo anche io" di Jannacci".

 Le canzoni si alternano a monologhi  scritti da Enzo Iacchetti e da Giorgio Centamore fedeli al Teatro canzone, ironici e profondi, ispirati a Gaber, alla sua riflessione sull'uomo e la realtà, sulla necessità di un nuovo Umanesimo  dove è di nuovo l'uomo con i suoi principi e i suoi ideali al centro del mondo.

Lo spettacolo piacevole, a tratti irriverente, riflessivo,  sa cogliere l'animo del grande maestro vestendolo a nuovo,  sapendo umilmente trasmetterne l'essenza affinché, come dice Enzo Iacchetti, "chi conosce Gaber non lo dimentichi mai e chi non lo conosce possa sapere quanto fosse bravo, inimitabile, e irraggiungibile".

 

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