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Charlie Hebdo, massima allerta terrorismo anche a Roma

Alfano: anche l’Italia tra Paesi destinatari del terrorismo. Rafforzate le misure di sicurezza dopo la strage a Charlie

Dopo la strage compiuta ieri dai due algerini, addestrati presumibilmente in Siria, e autodichiaratisi appartenenti ad Al Qaeda, nella sede del settimanale francese Charlie Hebdo a Parigi, l'allarme terrorismo è massimo anche in Italia, e soprattutto nella Capitale. Questo è quanto è emerso dal vertice di ieri al Viminale, presieduto dal Ministro dell'Interno Angelino Alfano, che,alle 16.30, ha convocato il Comitato di analisi strategica Antiterrorismo, a seguito dell'attacco a Charlie Hebdo.
 

ALLERTA MASSIMA – Stamane alla trasmissione Agorà, Alfano ha rincarato la dose: «Roma è stata più volte evocata, non dai membri di Al Qaeda come quelli di ieri a Parigi ma dall'Isis, e noi siamo certamente tra i Paesi destinatari della drammatica attenzione dei terroristi». L'allerta è quindi "massima" anche se gli esperti e gli 007 italiani hanno rassicurato l'opinione pubblica affermando che non ci sono "segnali specifici" di attacchi imminenti nel nostro Paese. La Capitale però, a detta di Alfano e stando ai proclami dei leader del Califfato islamico, è sicuramente un obbiettivo ad alto valore simbolico. 
 

FOREIGN FIGHTERS – E la paura è soprattutto per i cosiddetti "lupi solitari", ovvero quei combattenti che si addestrano nei teatri di operazione stranieri, come ad esempio l'Iraq e la Siria, e che, pur non essendo legati a nessuna cellula specifica, sono nelle condizioni di compiere attacchi come quello di ieri contro Charlie Hebdo a Parigi. Sul tema dei "lupi solitari" e dei "foreign fighters", lo stesso Alfano, in collegamento telefonico con Uno Mattina, ha dichiarato di avere pronta una legge di contrasto proprio a questo tipo di combattenti "che prevederà, secondo le parole del Ministro, una dura fattispecie di reato, una dura previsione criminale nei confronti di coloro i quali pur non essendo i reclutatori intendono andare a combattere nei teatri di guerra stranieri". Sempre a detta del Ministro degli Interni sono attualmente 53 i combattenti stranieri che negli ultimi tempi sono partiti dall'Italia verso i teatri di conflitto mediorientali o che sono transitati per il nostro Paese. Ma il Ministro rassicura: "conosciamo la loro identita' e questo significa che quando hanno fatto rientro sappiamo esattamente dove si trovano". 

RAFFORZATE LE MISURE DI SICUREZZA – "Abbiamo fatto tutto quello che c'è da fare come sicurezza del nostro Paese, presidiamo quelli che riteniamo gli obiettivi sensibili, ieri abbiamo diramato indicazioni a prefetti e questori d'Italia" ha dichiarato il Ministro, illustrando nello specifico alcune delle misure adottate in materia di prevenzione della minaccia terrorista. 
Intanto sono stati rafforzati i controlli e le misure di sicurezza antiterrorismo nel principale scalo romano di Fiumicino e per gli obbiettivi considerati sensibili, fra cui ambasciate , redazioni di giornali, sedi ebraiche e scuole straniere. 

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