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Caso Orlandi, al via l’apertura delle tombe al cimitero Teutonico in Vaticano

Il professor Giovanni Arcudi: “L’esame del Dna verrà fatto per raggiungere delle certezze e per escludere in maniera definitiva e categorica che nelle due tombe ci sia qualche reperto attribuibile alla povera Emanuela”

Sono iniziate in mattinata le operazioni di apertura delle due tombe all'interno del cimitero Teutonico della Città del Vaticano. L'apertura delle tombe è stata resa possibile attraverso una disposizione dell'Ufficio del Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato di Città del Vaticano con decreto del 27 giugno scorso. L'obiettivo dell'operazione è verificare l'eventuale presenza di reperti riconducibili ad Emanuela Orlandi.

L'apertura delle tombe si sta svolgendo anche con l'ausilio di Giovanni Arcudi, professore di Medicina legale all'Università di Tor Vergata, incaricato dalla magistratira vaticana di esaminare i reperti. "L'esame del Dna – ha detto il docente – verrà fatto per raggiungere delle certezze e per escludere in maniera definitiva e categorica che nelle due tombe ci sia qualche reperto attribuibile alla povera Emanuela".

"Aprendo queste due tombe – ha dichiarato Pietro Orlandi, fratello di Emanuela – il Vaticano ammette la possibilità, tutta da verificare che ci possano essere responsabilità interne. Un cambio di posizione, si ammette una possibilità finora sempre negata. Finora, dopo 36 anni, c'è una collaborazione concreta che io apprezzo tantissimo".

 

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