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Casa internazionale delle Donne, la convenzione è stata revocata

Le esponenti della Casa: “Incomprensibile attacco della giunta capitolina al femminismo”

Una realtà sociale e culturale attiva da oltre trent'anni. Ma che, secondo l’attuale giunta, deve andare via: parliamo della Casa Internazionale delle Donne, che in questi ultimi mesi ha generato diverse proteste, incontri, dibattiti, concerti e il sostegno di un’intera città che non vorrebbe proprio perderla.

Eppure, come riportato da Repubblica, in un incontro che si è tenuto all'Assessorato al Patrimonio tra il direttivo della Casa (la presidente Francesca Koch e le esponenti Lia Migale, Giulia Rodano, Maria Brighi, Loretta Bondì) e le assessore Laura Baldassarre e Flavia Marzano e la consigliera Gemma Guerrini, il Campidoglio ha di fatto annunciato la “revoca immediata della convenzione”.

In una riunione che si è tenuta mercoledì 25 luglio, le esponenti del direttivo della Casa Internazionale delle Donne hanno spiegato che “L'assessora Rosalba Castiglione ci ha annunciato che la memoria da noi consegnata a fine gennaio 2018 è stata respinta in toto, comprese le proposte di riduzione del debito da noi formulate.

L'assessora Castiglione ha quindi annunciato anche la revoca immediata della convenzione che regola il rapporto fra la Casa Internazionale delle Donne e Roma Capitale. Noi faremo opposizione a tutto campo. E non possiamo non rilevare che l'annuncio della revoca della convenzione avviene alla vigilia di agosto, nella peggiore tradizione di ogni vertenza pubblica e privata nel nostro paese.

La Casa Internazionale delle Donne e tutte le attività e servizi che al Buon Pastore vengono erogati rischiano la chiusura a causa di questo ulteriore incomprensibile attacco della giunta capitolina al femminismo e alla vita associata a Roma. Abbiamo proposto una transazione che chiuda definitivamente la questione del debito. Grazie al grande sostegno che abbiamo ricevuto con la 'chiamata alle arti' e con la grande mobilitazione in Campidoglio del 21 maggio, c'è a Roma e nel Paese la consapevolezza di quanto negativo e grave sarebbe scrivere la parola fine alla esperienza della Casa Internazionale delle Donne. Ci sentiamo per questo di chiedere a tutte e a tutti di sostenerci, di continuare la campagna di solidarietà e di mobilitazione, e anche di sottoscrivere”.

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