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Carabinieri, poliziotti, finanzieri. L’Osservatorio permanente interforze sui suicidi è disarmante

La responsabilità dei suicidi è anche una cultura che spesso giudica la richiesta di aiuto nelle forze di polizia come segno di debolezza

Polizia e Carabinieri

Polizia e Carabinieri

Il fenomeno dei suicidi all’interno delle forze dell’ordine in Italia è inquietante e in aumento, con numeri che indicano una situazione di emergenza che richiede attenzione e azioni concrete. Nel 2022, abbiamo un numero di 72 suicidi tra le varie componenti delle forze dell’ordine, un aumento rispetto ai 57 del 2021 e ai 51 del 2020. Data Room di Milena Gabanelli sul Corriere della Sera ha contato 275 suicidi da gennaio 2019 a dicembre 2023. Suicidi che coinvolgono membri dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dell’Esercito, della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria, e altre unità​​.

Il Capo della Polizia, Prefetto Franco Gabrielli, ha risposto a questa situazione istituendo l’Osservatorio Permanente Interforze sul fenomeno suicidiario tra gli appartenenti alle Forze di Polizia. Questo osservatorio mira a sviluppare procedure, strutture e interventi mirati per prevenire o gestire il disagio professionale e personale, al fine di evitare comportamenti autolesivi​​.

Le cause di questa tragica tendenza sono complesse e multifattoriali e certamente partono dallo stress intenso, l’esposizione a eventi traumatici e una cultura che spesso giudica la richiesta di aiuto nelle forze di polizia come segno di debolezza. Il criminologo Vincenzo Musacchio sottolinea l’importanza di affrontare il problema della salute mentale e di superare il silenzio che circonda questo problema. Sostiene che i servizi di salute mentale dovrebbero essere resi disponibili e accessibili periodicamente a chi svolge funzioni nelle forze dell’ordine, per identificare e trattare tempestivamente i problemi​​.

È fondamentale superare la stigmatizzazione associata alla richiesta di aiuto per problemi di salute mentale e promuovere un ambiente di supporto all’interno delle forze dell’ordine, dove gli operatori si sentano sicuri a cercare aiuto senza timore di ripercussioni sulla loro carriera.