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Borghi: “I Contratti a tutele crescenti sono di fatto precari”

“Questo Governo gioca con i nomi: invece di dire contratto precario dice contratto a tutele crescenti, ma gli effetti sono quelli di un contratto precario”

L’economista Claudio Borghi, consigliere regionale della Lega Nord in Toscana, è intervenuto oggi ai microfoni di Radio Roma Capitale, nel corso della trasmissione di Francesco Vergovich  "Roma ogni giorno", per commentare i recenti dati sull'occupazione nel nostro Paese: "Si cerca di curare una crisi di domanda con incentivi all'offerta, ma è evidente che avviene il contrario, perché il lavoratore precario spende di meno e quindi c’è per forza una contrazione ed un mancato incremento dell'economia. Questo Governo – ha aggiunto Borghi – con i nomi è bravissimo: invece di dire contratto precario si dice contratto a tutele crescenti, ma gli effetti sono quelli di un contratto precario. Non si deve pensare che il contratto a tempo indeterminato sia meglio in assoluto, anche perché alcuni statali si approfittavano dell’inamovibilità del posto di lavoro, ma ci sono anche vie di mezzo". L’economista ha illustrato la sua proposta: "Se ci fosse la possibilità di aumentare la flessibilità del lavoro solo in presenza di piena occupazione, quando si perdesse un posto di lavoro se ne troverebbe un altro".

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