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La camorra usando gli egiziani uccide il mercato ortofrutticolo

Federica Angeli: “Come fanno gli egiziani a comprare le mura di un negozio? I loro sponsor sono quelli che loro chiamano ‘napoletani'”

La giornalista de "la Repubblica" Federica Angeli è intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Roma Capitale nel corso della trasmissione di Francesco Vergovich "Roma ogni giorno". La giornalista è tornata su una delle sue ultime inchieste: "Partendo dall'arresto di sette nordafricani, ho cercato di capire cosa ci fosse dietro i chioschi che vendono fiori aperti tutta la notte e ho scoperto che dietro c'era un giro della 'ndrangheta, soprattutto nella fornitura di fiori al cimitero di Prima Porta. Di recente mi sono occupata invece dei banchi di frutta che troviamo quasi ovunque gestiti da stranieri provenienti dall'Egitto e dal Maghreb. Gli italiani mollano queste attività perché vengono riempiti di soldi con la buonuscita.

Come fanno gli egiziani ad avere tutti questi soldi per comprarsi le mura di un negozio? Mi riferiscono che i loro 'sponsor ufficiali' sono quelli che loro chiamano 'napoletani', i quali forniscono agli egiziani il budget per dare la buonuscita agli italiani. Ciò obbliga a vita gli egiziani a rifornirsi di frutta e verdura da loro: diventano così manovalanza e schiavi di un mercato in cui la qualità lascia il tempo che trova e in cui i prezzi sono concorrenziali. Dopo le 16,30 tutta la merce viene svenduta ad un euro, chi può reggere una concorrenza del genere? Ecco come la camorra uccide il mercato». In merito all’inchiesta sui minimarket gestiti dai bengalesi, la giornalista de "la Repubblica" ha aggiunto: "A Roma le attività dei bengalesi sono 18mila. Nell’immediato servirebbero controlli capillari e serrati su come effettivamente si lavora in questi market".

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