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Blitz Palazzo Vecchio: ambientalisti o stupidi? Sangiuliano: “Pagheranno i danni”

Imbrattare i monumenti, per richiamare l’attenzione sui problemi ambientali, è un controsenso e un danno all’ambiente e al patrimonio artistico e culturale del Paese

Ambientalisti puliscono la facciata di Palazzo Vecchio a Firenze dopo imbrattamento rivendicato da "Ultima Generazione"

Attivisti di Ultima Generazione avevano annunciato il gesto il 17 marzo scorso: “un’azione dimostrativa contro un monumento importante in centro a Firenze”. L’annuncio serviva per richiamare telecamere, fotografi e giornalisti. Se non va in rete e sui mass media il gesto non serve.

I vigili urbani sono allertati, lo stesso sindaco di Firenze era allertato, stava facendo un sopralluogo ai gruppi scultorei in piazza della Signoria, quando, d’un tratto, vede l’ambientalista imbrattatore che, armato di vernice, attacca la parete del Palazzo sede del Comune. Nardella non ci pensa due volte e si lancia con tecnica rugbista in un placcaggio che resterà nella storia della città. L’imbrattatore viene fermato bruscamente, arrestato. Ora rischia sanzioni pesanti. Viene girato un video, le immagini diventano virali. Nardella viene osannato, il gesto stigmatizzato e cominciano gli scherzi e le battute. Il Ministro Gennaro Sangiuliano si congratula con Nardella, che ha difeso Palazzo Vecchio, simbolo di Firenze.

In questo caso il fine non giustifica i mezzi

Nelle scorse settimane altri attivisti avevano già sporcato la facciata della Senato a Roma e del palazzo del Pegaso, sede del Consiglio regionale della Toscana, ma il gesto non aveva avuto la medesima risonanza, perché il Palazzo è famoso nel mondo e il gesto sportivo del Sindaco ha fatto il giro dei social network.

Sono dei barbari”, avrebbe dichiarato il Sindaco, subito dopo aver fermato l’attivista ecologista. “Non è così che si protesta, dovrebbero difendere la civiltà”. Perché attaccare Palazzo Vecchio? “Perché è un simbolo del potere”, ha detto l’attivista. “Ti sbagli, gli ha risposto Nardella, è il Comune, è la casa di tutti, un simbolo della storia e della civiltà di Firenze.”

Come non dare ragione a Nardella? Certo, se l’attivista voleva far parlare di sé, con il suo gesto, ha raggiunto l’obbiettivo, c’è poco da dire. Tuttavia non me la sento di sostenere, con un altro famoso fiorentino, Niccolò di Bernardo dei Machiavelli, che il fine giustifica i mezzi. La battaglia per la difesa dell’ambiente merita la nostra massima considerazione e ce ne vorrebbero di azioni che smuovano la politica e la coscienza pubblica verso questi problemi che riguardano noi tutti.

Ma i monumenti no, non si toccano. Anche loro devono essere salvaguardati. Anche loro fanno parte delle cose belle di cui non ci dobbiamo privare ma che dovremmo difendere, mantenere, comunicare al mondo intero, perché è la bellezza che salverà il mondo! (Fëdor Dostoevskij)

Nessun danno alla facciata ma il gesto è da condannare comunque

La vernice è stata subito rimossa, evitando danni peggiori alla facciata. Lo stesso Nardella s’è messo a pulire con altri funzionari: la vicesindaca Alessia Bettini e il consigliere Mirko Rufilli. Il Sindaco s’è rimboccato le maniche ed è salito sul trabattello con la squadra dei tecnici sopraggiunti. La mattina dopo funzionari del Cnr sono intervenuti per un sopralluogo. Hanno verificato che non ci fossero danni ulteriori alla facciata. “L’intervento di ripulitura di ieri è stato tempestivo ed efficace – ha detto il dirigente del Servizio Belle arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio Giorgio Caselli -, ma abbiamo rischiato grosso e i danni potevano essere gravi.

Il mio è stato un gesto d’interdizione per bloccare l’azione vandalica e limitare al massimo il danno-ha proseguito Nardella -. Ho vissuto quella violenza come uno sfregio alla nostra storia, alle nostre radici. La bellezza, la cultura, l’arte sono – come del resto la natura – indifese di fronte alla violenza e all’ignoranza. Sono il cuore della nostra esistenza umana, sono ciò che ci rende consapevoli e liberi. Per questo anche la più condivisibile battaglia, come quella sull’emergenza climatica, non può essere condotta attaccando il patrimonio di tutti“. Nardella ha concluso:”Agli attivisti di Ultima Generazione vorrei dire che la loro frustrazione è più che legittima. Sono padre di tre figli e come tale vorrei lasciare loro un mondo più sostenibile e giusto“.

Ieri – ha poi proseguito Nardella –  abbiamo bloccato la protesta ma non abbiamo bloccato il desiderio di proteggere il pianeta che ci ospita. Sono convito che non servano azioni eclatanti, individuali, divisive, ma battaglie largamente condivise e politiche drastiche dei governi che si possano riflettere nelle città che amiamo e viviamo ogni giorno. È ora di dare concretezza alla difesa dell’ambiente. Noi ci proviamo tutti giorni ma sappiamo che senza l’aiuto di tutti sarà impossibile. È ora di farlo tutti insieme”. 

Il Ministro alla Cultura Sangiuliano: “paghi chi fa i danni”

Per le bravate di alcuni sconsiderati si sprecano risorse e denaro pubblico. Stiamo pensando di far pagare a costoro i danni che hanno prodotto”. Così si è espresso in un tweet il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano annunciando la linea dura. “Ieri per ripulire la bravata di alcuni sconsiderati è stato necessario utilizzare molta acqua e l’acqua è un bene prezioso che dobbiamo preservare. Nelle scorse settimane per ripulire la facciata del Senato si sono spesi soldi della collettività perché sono state chiamate delle ditte specializzate che hanno macchinari molto costosi. Chi compie questi atti determina un costo e un danno a tutti quanti i cittadini. Stiamo pensando di far pagare a costoro i danni che hanno prodotto. Devono pagare loro con gli interessi”. 

Non è con questi gesti che si risolvono i problemi ambientali

Intanto la denuncia per il reato di imbrattamento a edifici di rilevanza culturale o paesaggistici è scattata. La pena prevista è l’arresto da 6 mesi a 3 anni. C’è pure il reato di manifestazione non autorizzata, per cui si prevede l’arresto fino a 6 mesi e l’ammenda da 103 a 413 euro! Inoltre, per il mancato rispetto del foglio di via, si vede che l’autore del gesto è recidivo, emesso dal questore per tre anni, è previsto l’arresto da 1 a 6 mesi.

Al di là delle pene, sulle quali sarei mite ma inflessibile, c’è da fare un plauso alla idea del Sindaco e di altri amministratori, per un confronto civile e democratico con gli attivisti di Ultima Generazione. “Non è con questi gesti che si può pensare di risolvere problemi urgenti sui quali, comunque, come Istituzioni non ci voltiamo dall’altra parte” ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Toscana, Antonio Mazzeoimbrattare un bene pubblico è inaccettabile. Siamo e saremo sempre disponibili a discutere nel merito e ad ascoltare i contributi di tutti per fare di più e meglio, ma atti come questi, le cui conseguenze sono a carico di tutta la collettività, non possono essere tollerati”.

Viene da chiedersi perché mai, per fare una pur sacrosanta protesta, a vantaggio dell’ambiente, si decida di sporcare con vernici contenenti materiale contaminante, un’opera artistica, un monumento vanto della storia e della cultura fiorentina, obbligando i tecnici a consumare 5.000 litri di acqua. Quello dello spreco dell’acqua, oltretutto, è un altro tema sul quale l’ambientalismo spesso cerca di smuovere le coscienze. Così facendo, poi, si fanno spendere alla comunità risorse che si potevano destinare a iniziative più utili alla società.