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Bambina 13 anni costretta alla prostituzione dai suoi familiari

Bambina di 13 anni senza istruzione, denutrita, sottoposta a violenze di ogni genere e segregata da tempo in un container

"Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali! E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo"!.

Sono parole di Gesù, riportate nel vangelo di Matteo 18, 6-7. Una sentenza terribile che fa un rumore d'inferno, senza mezzi termini e con estrema chiarezza. Tuttavia, anche qui, in questa valle di lacrime, ogni elemento è collocato al posto giusto perchè anche a noi sia data la possibilità di gridare alla sconcezza, all'oscenità, alla vergogna, all'obbrobrio, specialmente quando viene violata l'innocenza, quando il candore è fagocitato dalle brame di luridi desideri.

Non esistono termini umani adeguati, capaci di descrivere compiutamente la tragedia di una bambina di 13 anni senza istruzione, denutrita, sottoposta a violenze di ogni genere e segregata da tempo in un container alla periferia ovest di Roma dai suoi stessi familiari, che la costringevano a chiedere l'elemosina e a prostituirsi. La vittima, di origine romene, era stata "affidata" alle zie e alla nonna dai genitori, prima che se ne andassero in America. Le indagini, scattate nel 2014, hanno portato all'arresto di cinque persone  e tutto ha avuto inizio quando la polizia ha trovato la bambina in compagnia di un uomo di 67 anni, presso l'area di parcheggio di un supermercato.

Questo tale, arrestato per tentata induzione alla prostituzione, è stato uno degli anelli della catena che ha generato l'approfondimento del caso in questione. La minore, alla presenza di una psicologa delegata dal giudice, ha raccontato la sua vicenda, rivelando particolari raccapriccianti, tra i quali, il fatto di essere al mondo al solo scopo di accrescere il reddito della famiglia, attraverso le modalità descritte. Insieme alle sue sorelline, veniva mandata in strada a chiedere l'elemosina e quando la somma raccolta era troppo esigua, il trattamento riservato era a base di cinghiate, acqua gelida e all'addiaccio senza vestiti, senza nulla addosso.

Per non parlare dei rapporti con gli uomini, il cui compenso, dopo ogni prestazione, variava dai 50 ai 70 Euro. La bambina, secondo quanto è stato disposto da giudice, si trova ora al sicuro presso una casa famiglia, mentre per la nonna e le zie della vittima, sono state emesse quattro ordinanze di custodia cautelare. Le accuse variano dall'associazione a delinquere, allo sfruttamento della prostituzione, alla falsità ideologica, fino alla sostituzione di persona. I genitori, sono stati invece denunciati per abbandono di minore.

"Il mostro non dorme sotto il letto. Il mostro può dormire accanto a te."(Anonimo).

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