Prima pagina » Cronaca » Atac Magliana, ecco le condizioni vergognose in cui lavorano i dipendenti

Atac Magliana, ecco le condizioni vergognose in cui lavorano i dipendenti

Il nostro servizio che mostra le incredibili condizioni lavorative dei dipendenti della rimessa Atac Magliana

Rimessa Atac Magliana

Quali sono le condizioni degli stabilimenti Atac a Roma? A giudicare dalle immagini, decisamente tutt’altro che ottimali. 

È la situazione per esempio, che ci raccontano alcuni dipendenti della rimessa Atac a Magliana. Qualche giorno fa in seguito a violenti piogge e fenomeni temporaleschi, probabilmente in virtù dei lucernai rimasti aperti, soluzione necessaria per via di alcuni guasti meccanici, la struttura ha incamerato un notevole quantitativo di acqua.

Il risultato è quanto tristemente raffigurato nelle foto esclusive che vi mostriamo. Tuttavia, questo si configura solo come uno dei tanti problemi che riscontrano i dipendenti dello stesso. A detta dei lavoratori, infatti, la situazione è molto delicata, con condizioni che necessitano di un intervento tempestivo.

Pozzanghere nello stabilimento Atac - Magliana
Pozzanghere nella Rimessa Atac – Magliana

Acqua e pozzanghere all’interno della struttura, sono solo alcune delle caratteristiche di una realtà lavorativa che si fa davvero fatica a commentare. Una manutenzione che andrebbe eseguita in tempi rapidi, ma che, come spesso avviene in questi casi è di difficile realizzazione per via di una serie di numerose pratiche. Che, al solito, si aggiungono a tutta una serie di mansioni nel migliore dei casi rimandate a un secondo o terzo momento. Nel peggiore, praticamente mai svolte.

In un gioco al rimbalzo che, onestamente, non giova a nessuno. Soprattutto quando la competenza dello svolgimento di alcuni compiti, diviene sempre più di incerta attribuzione.

Pioggia dentro la rimessa Atac

Piove dentro le rimesse, c’è acqua dappertutto. E’ un disastro” – ci confessa uno dei dipendenti – “Per non parlare delle nostre condizioni di messa in sicurezza. Lavoriamo senza alcun tipo di salvaguardia, in condizioni pietose. Alcuni di noi che lavorano per esempio col metano, dovrebbero essere supportati da un’attrezzatura adatta per non causare scintille. Ma ciò non avviene”.

“In questo modo, senza di esse, si rischia davvero di causare incendi. Noi del personale, da chi di competenza, riceviamo solo degli strumenti normali, non di certo quelli adatti a questo tipo di operazione. Se disgraziatamente dovesse però accadere qualcosa, nessuno è in grado di assumersi la responsabilità. Che ovviamente, di conseguenza, ricade esclusivamente sugli operai“.

Ci chiediamo al di là di tutto come sia possibile che si verifichi questo oggi, in una capitale europea come Roma. Ci chiediamo ancora come la questione della manutenzione che evidentemente non si riflette solo negli stabilimenti, ma anche poi nei mezzi di trasporto.

Soltanto pochi giorni fa, nel giro di 24 ore due mezzi hanno preso fuoco e nello specifico un bus Atac, utilizzato da circa 18 anni, in fiamme durante una tratta notturna.

E’ un dato di fatto che evidenzia l’ormai atavica questione della criticità nei trasporti, spesso riscontrata in mezzi di trasporto molto vecchi e usurati, perciò pericolosi. Una mancanza di risorse e attenzione di chi di dovere che continua a mettere a serio rischio l’incolumità di lavoratori e fruitori del servizio.