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Assemblea a scuola sulla legalizzazione, la polizia identifica studenti

Un episodio che ha suscitato polemiche quello dell’assemblea in una scuola con tema la legalizzazione; la polizia ha identificato i presenti

Polizia

Una normale assemblea a scuola, autorizzata dalla Preside, si svolgeva sul tema della legalizzazione quando la polizia è entrata nell’edifico procedendo a identificare gli studenti.

La storia arriva da Enna, a raccontarla il quotidiano la Repubblica. Protagonisti di questa vicenda gli studenti della scuola Majorana-Cascino di Piazza Armerina, nell’Ennese.

L’iniziativa degli studenti rientrava nella campagna dell’associazione “Meglio Legale”, che si batte appunto per la legalizzazione della cannabis. Durante il dibattito sono intervenute le forze dell’ordine identificando i ragazzi presenti in assemblea.

Ma i ragazzi non stavano facendo nulla di irregolare, l’assemblea infatti era autorizzata. A confermare la legittimità della riunione di ragazzi è proprio la Preside che ne aveva autorizzato lo svolgimento.

Lidia Gangi, preside della scuola ha raccontato alla Repubblica di non essere in sede quando la polizia è entrata ma di aver parlato con loro. Afferma la dirigente: “Non essendo in sede, uno degli insegnanti, che ha il ruolo di animatore digitale e, dunque, seguiva i collegamenti video, mi ha contattata e mi ha passato al telefono l’ispettore, che m’ha chiesto se l’assemblea fosse autorizzata perché avevano avuto una segnalazione da Enna”.

Assemble a scuola sulla legalizzazione, la segnalazione alla polizia

Una strana segnalazione perchè “L’assemblea congiunta è stata richiesta dai rappresentanti di classe sulla base di programmazione con la consulta provinciale e ha visto la partecipazione, attraverso piattaforme meet, degli alunni collegati dalle singole classi e del rappresentante dell’associazione ‘Meglio Legale‘, Pierluigi Gagliardi“.

Gagliardi “ha presentato agli studenti un quadro normativo chiarendo subito che l’obiettivo dell’associazione è quello di argomentare tesi circa l’auspicato utilizzo legale della cannabis per contrastare i fenomeni di criminalità connessi con lo spaccio clandestino”.

Nonostante le rassicurazioni della dirigente e l’evidenza di regolarità nello svolgimento dell’assemblea, i rappresentanti gli agenti hanno identificato i ragazzi. Alla richiesta di spiegazioni pare che i poliziotti abbiamo replicato “le domande qui le facciamo noi”.

Interviene nella questione anche Marco Greco, coordinatore nazionale della Federazione degli studenti, con una nota: “E’ un atto che in assenza di diversa motivazione rischia di risultare politicamente inaccettabile.”

“Gli agenti, hanno proceduto a identificare dei ragazzi che, per quanto appena maggiorenni, rivestono un pubblico incarico elettivo nell’autogoverno dell’istituzione scolastica.”

Ragazzi “che stavano esercitando la propria funzione nei modi e nei termini stabiliti dalla legge, per di più irrompendo in una scuola, alla presenza di decine di studenti”.

“Un intervento del genere, a prescindere dal tema trattato, è, a mio avviso, in forte contrasto con il diritto di assemblea e col diritto alla libera espressione del pensiero sanciti dalla nostra Costituzione”.