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Ancora violenza contro infermieri, una escalation di aggressioni fisiche e verbali negli ospedali italiani

“Alla fine ci si rivolge all’infermiere persino quando la dieta non è di proprio gradimento”

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Aggressioni contro infermieri

“Un vero e proprio bollettino di guerra. Nelle ultime 72 ore si registra una pericolosa escalation di vergognosi casi di aggressioni fisiche e verbali, negli ospedali italiani, con protagonisti, loro malgrado, i nostri infermieri, vittime predestinate della violenza cieca e della rabbia incontrollabile da parte dei parenti dei pazienti o dei malati stessi. Ancora una volta vere e proprie spedizioni punitive, che hanno come bersaglio il personale sanitario, intento ogni giorno a svolgere il proprio lavoro con zelo e spirito di umanità”. Lo scrive in una nota il presidente di Nursing Up, Antonio De Palma.

“Qui si parla di carenze organizzative e strutturali che il più delle volte sono fortemente penalizzanti per i cittadini e che, purtroppo, fanno apparire l’infermiere come se, in qualche modo, fosse egli stesso ad avere le responsabilità di tali disguidi, che invece nascono nelle stanze dei bottoni, dove ci sono manager pagati fior fior di quattrini. La causa scatenante delle violenze? Sovraffollamento dei reparti, presunti ritardi dell’organizzazione ospedaliera nell’effettuazione di indagini diagnostiche: alla fine ci si rivolge all’infermiere persino quando la dieta non è di proprio gradimento.

Parliamo di problematiche – aggiunge – all’ordine del giorno in nosocomi vetusti e fatiscenti. In molte circostanze si registra l’atteggiamento ansiogeno e decisamente abnorme dei parenti dei malati, che ormai troppo spesso esplodono in veri e propri raptus di bieca violenza verbale e fisica, incapaci di sapersi rapportare in modo civile ed equilibrato con il personale sanitario.

Campania, aggressioni con periodicità allarmante

Sui cinque scabrosi casi che vi segnaliamo e raccontiamo, ben quattro hanno avuto come triste palcoscenico la Campania, in assoluto tra le prime Regioni in Italia ad annoverare le aggressioni agli infermieri con una periodicità davvero allarmante”.

Secondo De Palma, “a questo punto, come Sindacato Nazionale Infermieri ci chiediamo cosa pensa di fare la FNOPI, la nostra Federazione professionale di riferimento che, lo ricordiamo, opera come Ente sussidiario dello Stato ed esprime a livello centrale gli Ordini Professionali degli Infermieri. Non abbiamo ancora sentito alcun palpito sul ‘far west’ oggetto di quanto sta accadendo. Eppure parliamo di veri e propri duelli nelle corsie d’ospedale, talvolta trasformate in campi di battaglia”.

In conclusione, “ci piacerebbe capire, da infermieri, e alla luce di quell’accoglienza così calorosa che loro stessi tributarono pubblicamente alla legge approvata lo scorso anno, ora come intendono agire, per sensibilizzare le istituzioni ed arginare una escalation di violenza che mai come in questo momento ha trasformato gli infermieri italiani in veri e propri bersagli da colpire a piacimento”, termina il presidente del Nursing Up. (Com/Rel/ Dire) 

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