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Anche il Lazio ha la sua GROTTA AZZURRA | Sembra di essere a Capri e invece è nei pressi di Roma, che meraviglia

Capri - Romait.it

Capri - Fonte Instagram @danilocapri - Romait.it

Non devi recarti necessariamente a Capri per diventare un tutt’uno con la natura. Ecco un posto del Lazio che può competere a occhi chiusi. 

Il Lazio offre tanto, non solo un ricco patrimonio artistico-culturale. Vanta di avere tante piccole oasi  dove è possibile diventare un tutt’uno con la natura.

Secondo quanto riportato sul sito ggcr.altervista.org pare sia caratterizzato dalla presenza di grotte che si distinguono per profondità e lunghezza. Il patrimonio carsico della regione può essere definito ed è stato altro il risultato di complessi fenomeni geologici che si sono alternati nel corso del tempo.

Il tutto si concentra maggiormente nel Lazio centro Meridionale per via della presenza di massicci montuosi soggetti nell’attività dei fenomeni atmosferici e geologici. Infatti si sono formate delle grotte e molte sono ancora in fase di esplorazione. Sarebbero quelle ancora non aperte ai turisti, i quali in compenso possono andare ad esplorare altre.

Tra queste c’è la Grotta dell’Arco, chiamata così perché ad una trentina di metri più a valle della sua entrata c’è un arco naturale di pietra ed è piena di stalattiti e stalagmiti. All’appello ci sono altre.

Ecco lcomune di re grotte più belle del Lazio

Le Grotte di Collepardo si trovano sul versante meridionale dei Monti Ernici e il primo a esplorarle fu Il naturalista Giuseppe ponzi tra il 1852 e il 1853. Nel 2008 è stato rilevato l’uso funerario con possibili attività rituali regate al culto dei defunti. A seguire ci sono le Grotte di Falvaterra lunghe più di 2 km, visitabili anche dai disabili, all’interno della collina di Monte Lamia.

C’è anche Grotta Guattari nell’area del Monte Circeo dove gli archeologi ritrovarono un cranio di un uomo di Neanderthal. Nell’elenco si possono aggiungere anche Ouso di Passo Pratiglio, Ouso della Rava Bianca, Abisso Consoloni, Abisso Vermicano e Grotta dei Serini. Tuttavia alcune, che non sono state ancora menzionate, sono uniche nel loro genere.

Grotte di Pastena - Romait.it
Grotte di Pastena – Fonte Instagram @the_real_ovo – Romait.it

Una piccola realtà con una cascata

Stiamo parlando delle Grotte di Pastena. Sono collocate in provincia di Frosinone e il sito sorge sulla strada che da Pastena conduce a Castro dei Volsci. Furono scoperte nel 1926 dal barone Carlo Franchetti e l’anno successivo diventarono turistiche. Le sue origini risalgono al Mesozoico e al suo interno ci sono stalattiti e stalagmiti, zone bianche con colate di bicarbonato di calcio e piccoli cristalli di calcite.

È divisa in diverse aree e quella più suggestiva è “la galleria delle meraviglie” che presenta un piccolo torrente e una cascatella che sfociano in un laghetto. Questo lascia intendere che ci sia un piccolo ecosistema con ragni, pipistrelli, libellule, lucertole, muschio e alghe.