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Amore ed esilio, così Xiaolu Guo critica il suo Paese

‘La Cina sono io’ racconta di una generazione perduta, quella di piazza Tienanmen

La trama. Un artista sfida il regime con la sua musica, ma è costretto a fuggire. “La Cina sono io” (edito in Italia da Metropoli d’Asia) racconta di una  generazione perduta, quella della piazza Tienanmen.
L’intreccio ruota attorno al manifesto politico scritto dal protagonista: «La Cina siamo noi. Il popolo. Non lo Stato»: come recitano le ultime righe di un volantino che il personaggio di Xiaolu lancia alla folla durante un suo concerto, il suo ultimo concerto. Quelle parole, infatti, gli costeranno la censura e l’esilio.

«Le recensioni che ho ricevuto sono molto buone», ha detto Xiaolu. Che ha spiegato come «sono tutti molto gentili con me», pur precisando che le «domande sono simili tra loro». «Mi chiedono molto di politica e poco di letteratura, ma io sono una scrittrice, dopo tutto», ha ammesso. Anche perché ha all’attivo una decina tra film e documentari e altrettanti romanzi, di cui gli ultimi cinque scritti in inglese.

L’audacia del romanzo di Xiaolu viene premiata, così accade che il libro viene inserito nella classifica di fine anno del quotidiano di Hong Kong South China Morning Post tra i 10 migliori libri sulla Cina del 2014.

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