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Ama Roma, netturbini assenti per malattia incredibilmente guariti dopo gli ultimi controlli medici

Operatori Ama miracolosamente guariti dopo gli ultimi controlli medici. Erano risultati inidonei a precedenti visite

Un mezzo di trasporto Ama per la gestiione dei rifiuti

Un mezzo di trasporto Ama

L’estate dei “malati AMAginari”. 125 operatori di Ama, la municipalizzata che a Roma si occupa della gestione integrata dei servizi ambientali, sono incredibilmente tornati in salute dai mali che impedivano loro di lavorare fino a qualche giorno fa. La loro impossibilità era stata verificata nei controlli dei mesi scorsi, ma sbugiardata in occasione dell’ultima tornata di verifiche mediche. Torneranno dunque a disposizione riprendendo il loro posto, in ufficio o per strada, per la raccolta dei rifiuti.

Bando Roma Capitale
Raccolta rifiuti in piazza del Campidoglio a Roma

I numeri

Oltre ad aver appurato che circa duecento addetti possedevano vecchi certificati mai aggiornati, dagli ultimi accertamenti era emerso che su un organico di 7.162 dipendenti totali, i non idonei parziali erano 1.612. Questi risultavano soffrire di patologie ritenute non compatibili con i lavori pesanti in strada. Oltre a loro, si riscontravano 332 inidonei completi, che non potevano recarsi neppure in ufficio.

Le visite effettuate a giugno

Dopo gli esami accurati di giugno ecco che 200 sono tornati idonei. In quel mese, il numero di visite di verifica effettuate sono state 3.906, oltre il doppio di quante se ne contavano tra il 2021 e il 2022. I dati mostrano quindi che un lavoratore su cinque era ritenuto inidoneo prima delle visite, per poi risultare in piena forma dopo le stesse.

Controlli per tutta l’estate

Intanto gli accertamenti dureranno per tutto l’arco della bella stagione. Il motivo sta anche nel fatto che c’è ancora qualcuno, nonostante tutto, che continua ad evitare di sottoporsi alle visite. Da Ama fanno sapere che alle visite dello scorso mese 72 addetti su 692 non si sarebbero presentati.

Le motivazioni dell’assenza

Dipendenti da “non adibire alla spazzatura”; operai impossibilitati ad essere esposti a “deambulazione protratta”; addetti in grado di lavorare “solo con l’arto superiore destro”. Senza dimenticare coloro che hanno presentato documentazione sanitaria, atta a voler ottenere turni di lavoro su misura.
Passando in rassegna i certificati presentati in azienda, sono queste motivazioni ad aver decretato poi il numero esiguo della forza lavoro disponibile.

In ogni caso, dopo tutto questo 325 operai sono tornati al loro posto. Un risultato insperato che, in attesa del congresso delle autorità che verifichino l’esistenza ed il compimento eventuale di miracoli, è certamente un dato che torna utile e, si spera, spendibile nella gestione dell’emergenza rifiuti.