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Allarme! I cormorani si riproducono e mangiano pesci…Davvero?

La Coldiretti, a seguito di dati elaborati da Uecoop, ha stabilito che i cormorani stanno decimando il pesce dell’area di Oristano

Il grido d’allarme, stavolta, arriva dalla Sardegna. Stavolta perché, dopo le volpi che infestano le valli, i cinghiali che vanno bene solo sulle pappardelle e Bambi che ci fa piangere solo al cinema, che fosse venuto il turno dei cormorani non ci avrebbe scommesso una lira nessuno. Cormorani? Eh..? Che? La metà della gente comune, giustamente, non sa nemmeno di quale animale si tratti. Però, quando la notizia è apparsa anche su Repubblica, in molti sono andati a vedere, incuriositi, per poi scoprire che si parla di un uccello marino. Bellissimo e dotato di intelligenza non comune, ha una classe nella pesca riscontrata solo nelle sule che si tuffano a cento all’ora per catturare prelibate sardine.

Ma l’allarme dove sta? Purtroppo per il mite uccello, proprio nella sua dieta. La Coldiretti, a seguito di dati elaborati da Uecoop, ha stabilito che i cormorani stanno decimando il pesce dell’area di Oristano. Il loro numero, secondo l’Amministrazione provinciale di Oristano, è cresciuto dell’80% negli ultimi anni arrivando a toccare i 15.000 esemplari. Questo, dicono in coro, avrebbe causato danni a pescatori e affini per 2,5 milioni di euro. D'altronde il conto è presto fatto, scrivono, se un solo esemplare di cormorano ha bisogno di 300g di pesce al giorno e se il suddetto pesce (solitamente di qualità sfigata che al mercato non lo vogliono neanche gratis, ndr) invece di finire nelle reti va nello stomaco degli uccelli, basta moltiplicare gli stomaci! Non contenti e decisi a spianare la strada a Dio solo sa cosa, gli stessi sceneggiatori dell’ultimo film in onda sull’isola, aggiungono un profilo da vero e proprio serial killer al mostro di turno quando dicono che i danni causati dagli uccelli ittiofagi (fa quasi paura la sola parola) alle attività ittiche, non termina con il solo prelievo ma, e qui il genio noir, va considerato che l’attività predatoria dei cormorani è causa di stress per le prede limitandone accrescimento, provocandone il ferimento  e via discorrendo…

A questo punto, appare chiara la premeditazione del cormorano sardo che, lucidamente e senza pietà mangia il pesce. Non c’è difesa che tenga. Va allontanato prima che possa colpire ancora. E poco importa se, in quelle stesse acque, così come in tutto il Mediterraneo, la pesca di frodo prospera o che il fermo biologico andrebbe ripensato perché dovrebbe durare tre volte tanto per sperare in una ripresa della vita marina. Poco importa se le tonnare volanti stanno decimando la fauna del Mare Nostrum. Poco importa se negli ultimi decenni, grazie all’uomo che oggi vuole cacciare i cormorani, il pesce dei nostri mari è diminuito di oltre il 50%, dove “diminuito” sta scomparso! Così come poco importa se, con la stessa tecnica e giustificazione, è stata praticamente estinta la Foca Monaca. Uccisa, presa a fucilate da pescatori che, in gommone o barchetta, avevano setacciato grotta per grotta le coste dove viveva e si riproduceva.

Sì, mangiava pesce anche lei. Non al ristorante, però, anche se, alla fine, ha dovuto pagare amaramente il conto…

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