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Allarme Covid, in Gran Bretagna altri 32mila contagi. A Wembley si rischia tutto

Boom di contagi in Gran Bretagna: si teme un focolaio dopo la finale a Wembley. “Rischia di essere una bomba, come Atalanta-Valencia del 2020”

tifosi inglesi durante un match di euro 2020

Tifosi inglesi durante un match di Euro 2020

Sono 32.367 i nuovi casi di Coronavirus registrati in Gran Bretagna su oltre un milione di test effettuati. Lo certificano i dati diffusi alla vigilia della finale degli Europei di calcio fra Italia e Inghilterra a Wembley, dove affluiranno circa 67.000 spettatori. Mentre l’effetto attribuito ai vaccini (con 80,3 milioni di dosi somministrate) mantiene a livelli più bassi l’incremento di ricoveri e morti.

Preoccupano i 60mila tifosi a Wembley

Tra dati giornalieri e proiezioni future, il rimbalzo di contagi in Gran Bretagna appare sempre più allarmante, eppure (contrariamente a quanto auspicato da molti esperti e scienziati) lo stadio di Wembley è pronto ad accogliere oltre 60mila tifosi per la finale degli Europei. Una scelta, quella del governo britannico, controversa e criticata, soprattutto per la spinta infettiva della variante delta.

La soppressione delle misure restrittive: una decisione azzardata

“I dati di questa settimana indicano che siamo nel mezzo di una rapida crescita della diffusione del virus, – ha dichiarato Paul Elliott, docente di epidemiologia all’Imperial College di Londra – che è aumentato addirittura del 400% rispetto ai rilevamenti di inizio giugno. E la crescita più alta è stata proprio a Londra, dove ha raggiunto più dell’1% della popolazione”. Ma dal 19 luglio il governo ha confermato la fine anche delle ultime misure restrittive. Una decisione azzardata, denuncia Elliott: “Per quale motivo abbiamo cambiato strategia? Da piano vaccinale siamo passati al liberi tutti, per raggiungere un’immunità di gregge tramite la circolazione del virus. Mi sembra parecchio strano, quando eravamo così vicini ad aver vaccinato l’intera popolazione”.

“Come Atalanta-Valencia del febbraio 2020”

Da non sottovalutare il numero dei ricoveri ospedalieri, aumentati addirittura del 56%. Numeri che preoccupano ma che non sono destinati a modificare la macchina organizzativa in vista della finale di Wembley. Nonostante ci sia chi come Elliott, sia convinto che l’atto finale dell’Europeo rischi di tramutarsi in un’esplosione di contagi, al pari (o persino peggio) di Atalanta-Valencia del febbraio 2020.

Il rischio di aumento dei contagi è alto

“I nostri test, condotti in Scozia, hanno evidenziato come i grandi eventi al chiuso, e quelli dove i contatti ravvicinati sono inevitabili, favoriscano la trasmissione del virus” – ha dichiarato il professor Paul Elliott. È certamente possibile che dopo la finale si assista a un aumento dei contagi, soprattutto tra i ragazzi più giovani, che assistono in maggioranza a partite di calcio”.

Si entra con vaccino o tampone negativo

Lo stadio londinese sarà riempito al 75% della capienza, come già in occasione delle due semifinali europee. Gli ingressi saranno riservati a chi già interamente vaccinato da almeno due settimane, o in possesso dell’esito negativo di un tampone antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti. Norme opportune, ma non sufficienti, sostiene Stephen Reicher, membro di un comitato scientifico di monitoraggio della pandemia. “Uno dei problemi in questo momento è che il messaggio del governo sembra suggerire che ormai sia passato tutto; che si può decidere liberamente, se indossare o meno la mascherina”.

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