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Al Liceo Mameli una palestra per Matteo Bonetti

Una targa in memoria del giovane consigliere del Municipio II morto a 24 anni nel 2009

A poco più di 5 anni dalla morte di Matteo Bonetti, giovane consigliere del II Municipio, il Liceo Statale Goffredo Mameli intitola la palestra a suo nome. Matteo se ne è andato a 24 anni, mentre era in vacanza a Zara. Una vacanza meritata, dopo un'estate passata fuori e dentro il Policlinico Umberto I, a seguito di un'operazione in clinica, un lungo calvario per una banale operazione al naso. Dopo diversi ricoveri e una nuova operazione, Matteo, a inizio settembre 2009, era stato dichiarato guarito. Qualche giorno dopo però, era il 25 settembre, Matteo chiudeva gli occhi per sempre.

Il Mameli è la scuola storica dei Parioli, il liceo del quartiere dove Matteo è cresciuto e insieme a lui generazioni e generazioni di ragazzi. La preside insieme al lavoro dell’Associazione “Ex alunni del Liceo Mameli” e alla famiglia di Matteo, hanno reso possibile l’organizzazione di questo commovente evento.

Nell’Aula magna della scuola è stato riprodotto un video rappresentativo della vita di Matteo, già visto in un’altra occasione dagli amici, ma che è stato mostrato per la prima volta agli alunni della scuola che in questo modo hanno avuto la possibilità di conoscere più da vicino il ragazzo a cui è stata intitolata la loro palestra.

Sono state emozionanti le parole di Matteo Santucci, segretario dell’associazione, il quale ha spiegato il perché fosse stato deciso di intitolargli proprio la palestra: “Matteo per noi sarà sempre giovane” – ha spiegato – “e quale luogo è più rappresentativo della gioventù della palestra della scuola?”

L’evento organizzato per Matteo ha reso possibile l’incontro fra più generazioni di studenti del Mameli, ex alunni, ma anche ex professori, rendendo possibile l’unione di realtà diverse e probabilmente lontane, ma unite dal ricordo di un ragazzo speciale, la cui vita è stata strappata anzitempo, “non a seguito di una bravata”, come ricorda il padre Amerigo “ma da un errore medico”.

L’intitolazione della palestra deve fungere da ricordo ma anche da ispirazione perché il miglior modo per ricordare Matteo, sarà proprio quello di compiere azioni per il sociale, per il bene di tutti, come avrebbe continuato a fare lui, se avesse avuto la possibilità di continuare a vivere.

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