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A tu per tu con Irina Osipova

Intervista alla fondatrice e presidente dell’associazione RIM Giovani italorussi con sede a Roma

Irina Osipova, nata a Mosca nel 1988, è la fondatrice e presidentessa del RIM, associazione con sede a Roma, la cui sigla (Rossijsko Ital’yansaya Molodiozh) significa appunto ‘giovani italo russi’.

Quando è nata l’Associazione RIM?

Abbiamo iniziato la nostra attività nel novembre 2011, organizzando come primo evento la proiezione di un film russo a Roma al Centro russo di scienza e cultura, apertosi lo stesso anno dell’ambito dell’anno incrociato tra i due stati. Fino al 2011 la comunità russa a Roma di fatto non esisteva, perché non essendo noi tanto numerosi a Roma (secondo le stime del 2011 – poco più di 1000) non avevamo né un punto d’incontro, né c’era un centro propulsore di questa idea.

L’idea era di riunire i giovani russofoni di Roma per creare nuove amicizie. Come pretesto a ciò si metteva in moto un elemento di “selezione naturale” che di fatto attirava determinate categorie di giovani in base all’evento organizzato. Oggi infatti la maggioranza degli appartenenti al RIM sono russi, ma abbiamo amici slavi tra i quali gli ucraini, bielorussi, moldavi e altri. Così in un anno abbiamo formato il primo nucleo il quale ha attirato intorno a se nuovi amici. In più abbiamo sempre avuto amici anche italiani che si sono interessati sia delle nostra attività e della possibilità di praticare la lingua russa insieme a noi. Noi russi, soggiornanti in Italia ci rendiamo conto di aver assorbito molti elementi della cultura italiana, e soprattutto ce ne rendiamo conto quando ci troviamo fuori dall’Italia, confrontandoci con le altre culture, comprese quella russa stessa.

Quindi si può dire che l’elemento culturale ed il senso di appartenenza sono le caratteristiche principali della vostra Associazione?

Esattamente: noi poniamo un accento particolare alla conservazione delle proprie identità culturali, ma anche sull’integrarsi con la cultura italiana. E’ molto importante riuscire a conservare le proprie tradizioni, nel pieno rispetto della cultura del paese che ci ospita. Quindi anche per questo ci chiamiamo Giovani Italo-Russi, perché consideriamo essere una ricchezza essere portatori di entrambe le culture senza discapito per l’una o per l’altra. Riassumendo noi siamo aperti a tutti coloro che si interessano del mondo russo e si sentono giovani, indipendentemente dalla nazionalità ed età. Il valore dell’amicizia basata sui valori e la tradizione è fondamentale per ogni nucleo organizzativo.

In che modo si concretizza l’importanza dell’Associazione?

Da quanto mi hanno informato al comune di Roma, RIM è l’unica associazione giovanile di tutte le comunità straniere presenti a Roma. Il tipo di associazione come la nostra può essere importante in quando soddisfa la realizzazione di esigenze intellettuali, creative e sportive dei giovani e allo stesso tempo da la possibilità ai rappresentanti del mondo russo di conservare la propria identità culturale. E’ molto facile perdere la propria identità culturale quando si vive all’estero. Molto spesso non ci si rende neanche conto di quanto questo processo di perdita dell’identità sia naturale ed inconscio. Solo rendendosi conto di questo problema si ci può opporre al impoverimento culturale. E’ importante riuscire a conservare le proprie tradizioni e lingua, ma allo stesso tempo senza ghettizzarsi. Essere portatori di più culture è una ricchezza.

Come riuscite sintetizzare le esigenze dei giovani che si rivolgono a voi?

In presenza di associazione come la nostra i giovani russi e russofoni in generale hanno la possibilità di trovare nuovi amici con cui condividere gli elementi di cultura nazionale, allo stesso tempo facendola conoscere agli amici italiani. Abbiamo molti amici italiani, anche nel comitato organizzativo. Ci confrontiamo con simpatia e riusciamo a discutere sia delle nostre diversità, sia delle somiglianze tra i nostri popoli, e anche tra stati, come strutture politiche. I nostri incontri arricchiscono sempre da punto di vista culturale e ne siamo fieri.

Quali sono i vostri progetti futuri?

Per il futuro sicuramente continueremo a muoverci in linea con quanto fatto sino ad oggi, quindi consolidare la comunità dei giovani russofoni a Roma con lo scopo di conservare la nostra identità ma anche di sviluppare ed approfondire le amicizie con gli italiani che hanno interesse verso la nostra cultura: organizzando eventi sia tipicamente russi ma anche creando un connubio tra le due culture.

Abbiamo inoltre intenzione di proporre il nostro modello di sviluppo dell’associazione ad altre associazioni simili alla nostra nel mondo, visto che perfino i funzionari del Ministero degli Esteri russo hanno riconosciuto il nostro movimento come esemplare. Come RIM veniamo spesso invitati a diverse conferenze internazionali dei giovani compatrioti per condividere la nostra esperienza con gli atri.

Infine vogliamo diffondere il punto di vista russo sulle problematiche geopolitiche, visto che il muro informativo tra l’Occidente e la Russia non era mai stato abbattuto e ci si continua a confondere le idee per colpa dell’informazione contaminata da fobie, bugie, e manipolazione dei media. Anche se come associazione non possiamo cambiare la situazione, diffondere il nostro punto di vista molto spesso risulta essere un dovere morale, essendo in pratica un’indignazione costruttiva contro l’ingiustizia che la Russia subisce ogni giorno nei media, e quindi anche noi come russi, cittadini della nostra Patria ci sentiamo coinvolti. Ci teniamo che l’immagine della Russia venga bilanciata dalle informazioni provenienti dalle prime fonti. La posizione russa nella geopolitica infatti non è una cieca isteria, ma una posizione sostenuta dalle argomentazioni molto corpose dal punto di vista storico e di diritto internazionale.

In merito ai rapporti tra i Paesi Italia e Russia, dove riscontri problemi e carenze?

Per quanto riguarda le problematiche istituzionali, la mia risposta non può che spostarsi sul piano politico, visto l’andamento positivo negli altri ambiti. Tra l’Italia e la Russia esiste una commissione bilaterale, ma non reputo questa sufficiente a fronte delle numerose questioni da trattare. Invece per quanto riguarda i media governativi penso ci sia una totale mancanza di collaborazione; lo testimonia il fatto che in Italia giunge un immagine della Russia ampiamente screditata dal punto di vista politico, viceversa in Russia giunge un’immagine della politica italiana legata essenzialmente a vicende di gossip

Come pensi possa realizzarsi una maggiore collaborazione?

Io vedo un grande potenziale nell’amicizia italo-russa a livello politico, perché ci sono molti ambiti in cui le politiche dei due Stati possono essere complementari; la realizzazione di questo potenziale ad oggi non vede attuazione a causa dell’intromissione di interessi di Paesi terzi, i quali non tengono contro dei nostri interessi nazionali bilaterali Direi che c’è bisogno di una maggiore comprensione delle necessità di collaborazione politica tra gli stati, una maggiore determinatezza delle posizioni politiche attraverso la creazione di meccanismi per la realizzazione concreta delle politiche comuni. Per la realizzazione di questo c’è bisogno anche di coinvolgimento degli esperti nel tema italo-russo i quali possono essere coinvolti tra i russi che hanno vissuto in Italia, sia italiani che vivono in Russia, visto che sono come ho menzionato prima, ricchi culturalmente e riescono a capire le due culture sia da “interni”, sia da “esterni”. Ovviamente questo discorso vale per tutti i rapporti bilaterali tra gli Stati.

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