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A Roma più di 50mila imprese straniere

Commercio, costruzioni, noleggio e agenzia di viaggio i settori dominanti

Secondo i dati del rapporto dell’istituto Eures e CNA World, in collaborazione con la Camera di Commercio di Roma e diffusi da redattore sociale.it agenzia giornalistica, nel 2013 le ‘imprese straniere’ presenti nella provincia capitolina erano 50.808, ovvero l’84,2% delle 60.356 complessivamente censite nel Lazio. Per ‘imprese straniere’, si intendono quelle imprese la cui percentuale di partecipazione dei non nati in Italia è superiore al 50%.

Sempre secondo il rapporto Eures, l'incremento dell'imprenditoria straniera nell'area romana (+9,5% rispetto al 2012) risulta molto più sostenuto rispetto all'andamento nazionale (+4,1%), nonché rispetto alla media regionale (+8,8%).

“Considerando, inoltre, che negli ultimi anni si è assistito ad una intensa sostituzione di manodopera straniera su quella italiana, e non soltanto nei settori a più bassa qualificazione – recita il rapporto – è possibile immaginare che nell'immediato futuro un'altra quota importante di questi lavoratori si avvii verso attività autonome, incrementando ulteriormente il numero delle imprese straniere”.

Anche nel 2012, “in Italia, la crescita dell'occupazione ha riguardato soltanto la componente straniera della popolazione (+3,7%), a fronte di una diminuzione di quella italiana (-0,7%)” – si legge ancora nell’indagine.

A corollario dei dati già esposti, il rapporto riferisce che nel 2013 l'incidenza dell'imprenditoria straniera sul totale delle attività registrate, nella provincia di Roma è stata pari al 10,9%, in crescita di 0,8 punti percentuali rispetto all'anno precedente. Valore, questo, che supera ampiamente la media nazionale (8,2%) e regionale (9,7% nel Lazio nel 2013), e che evidenzia come le imprese straniere rappresentino una componente ormai strutturale e sempre più consolidata nel tessuto economico romano.

Questo, evidenzierebbe come nella Capitale le trasformazioni del sistema produttivo accompagnino e riflettano quelle del contesto urbano: l'insediamento stabile di ampie comunità di immigrati e l'occupazione di nuovi spazi di mercato condizionano infatti sempre più visibilmente l'ambiente, le abitudini e la vita sociale .

Queste ‘imprese straniere’, a Roma, si concentrano principalmente nel settore del commercio, che raccoglie il 34% delle imprese straniere (17.266 in valori assoluti), caratterizzandosi per una forte specializzazione in base alla nazionalità degli imprenditori.
“Le collettività degli immigrati risultano, infatti, sempre fortemente concentrate in ambiti settoriali ben definiti e all'interno del commercio stesso si delinea la tendenza di alcuni gruppi etnici a 'specializzarsi' su determinati gruppi di prodotti” – spiega ancora l’indagine.

Dopo il commercio, il settore in cui le ‘imprese straniere’ esercitano maggiormente è quello delle costruzioni (18,7%) che, con 9.510 imprese, rappresenta il maggior polo di attrazione per le popolazioni provenienti dai Paesi dell'Europa dell'Est (in particolare Romania, Polonia, Moldavia). 

Una quota considerevole di ‘imprese straniere’ è inoltre assorbita dalle attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (12,7%, pari a 6.430 imprese), mentre un'incidenza inferiore, ma comunque significativa, si rileva per i servizi di alloggio e ristorazione (6,5%, pari a 3.298 imprese), per le “altre attività di servizi” (4%, pari a 2.033 imprese) – tra cui, ad esempio, le attività di sgombero cantine, le lavanderie, i saloni di parrucchiere, gli istituti di bellezza ecc. –, e per il manifatturiero (3,8%, pari a 1.930 unità), settore in cui prevalgono le imprese operanti nel confezionamento di articoli di abbigliamento, nella fabbricazione di prodotti in metallo e nell'industria del legno.

Dall’indagine, inoltre, emerge che a lavorare nelle imprese straniere sono nel 73 per cento dei casi cittadini immigrati (97 mila addetti), ma anche italiani, per una percentuale di pari al 26,7 (35 mila addetti).

Per quanto riguarda infine il dato del numero di imprenditori – vale a dire i titolari, gli amministratori, i soci, o coloro che ricoprono altre cariche all'interno dell'azienda – nel 2013 gli imprenditori stranieri della provincia di Roma (71.100 unità, pari all'84,5% del totale regionale), sono aumentati del 7,4% rispetto al 2012 (+3,1% in Italia). Anche l'incidenza degli imprenditori di nazionalità non italiana sul totale degli imprenditori è pari al 10,3% nel 2013, un valore in crescita di 0,6 punti percentuali rispetto al 2012.

Gli imprenditori stranieri, nella provincia di Roma il 71,4% degli imprenditori stranieri (50.771 in valori assoluti nel 2013) proviene da Paesi non appartenenti all'Unione Europea, principalmente dal Bangladesh (16,7%) e dalla Cina (8%), Egitto (6,2%), Marocco (4,4%) e Libia (2,6%). Tra gli imprenditori provenienti dall'Unione Europea, che rappresentano il 28,6% dell'imprenditoria straniera sul territorio romano (20.329 in termini assoluti), il 14,4% proviene dalla Romania, seguiti con ampi scarti da quelli di nazionalità francese (2,5 %), polacca (2,3%) e tedesca (2%).

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