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A Quadrelli (Terni) quando il Covid tocca l’altare escono anche gli altarini

A Casteltodino, Quadrelli, Collesecco e Acquasparta, la vicenda della positività al Covid del parroco ha acceso una vera e propria rivolta

Quadrelli Covid

Quadrelli (Terni)

Siamo fra le meravigliose colline dell’Umbria, quelle che fanno da cornice a quattro antichi borghi della provincia di Terni. Casteltodino, Quadrelli, Collesecco e per pura coincidenza anche quello di Acquasparta. I primi tre uniti dalla condivisione dello stesso prelato, visto il numero esiguo di residenti e la stretta vicinanza degli abitati. Il quarto Acquasparta, più grande, legato a questi solo per il destino avverso di un funerale. A rendere nota la vicenda e a sollecitare la curiosità è stato l’improvviso aumento di tamponi eseguiti sugli abitanti della zona nelle ultime due settimane.

Tamponi a gogo in Provincia di Terni

Negli ultimi quindici giorni infatti, l’ASL di riferimento ha registrato un numero di richieste di tamponi ben superiore al trend medio registrato dall’inizio della pandemia. Pur dovendo ricordare che proprio nel Borgo di Quadrelli venne trovato il primo paziente positivo al Covid della regione. Era marzo scorso, un caso che poi risultò essere stato contagiato presso le scuole centrali dei Vigili del Fuoco di Capannelle. La zona torna ad essere al centro di un focolaio con un cluster del tutto particolare. Sembrerebbe che il Virus anche in questo caso abbia scelto un rappresentante istituzionale. Ma la cui divisa non risponde ai canoni delle nostre forze dell’ordine, quanto invece ad un ordine ben preciso.

Il diacono e la perpetua

Stiamo parlando di un parroco facente parte della diocesi di Todi e parroco delle chiese appunto di Casteltodino, Quadrelli e Collesecco. Il parroco opera nella diocesi già da qualche anno e risiede proprio nel Borgo di Quadrelli. Con lui anche una sua stretta collaboratrice, che nel mese di Agosto ha visto riconosciuto il sacrosanto diritto alle ferie villeggiando proprio nel suo paese nativo. Solo che al ritorno la ragazza pare abbia presentato i sintomi del virus e al tampone sembra essere risultata positiva. Di rimando e proprio per la vicinanza fra il parroco e la sua perpetua anche il parroco si è sottoposto al tampone, sembra risultando anch’egli positivo se pur asintomatico.

Potrebbe essere questo il motivo dell’impennata di tamponi effettuati nella zona. Come pure il motivo dell’aumento dei positivi asintomatici fra i suoi parrocchiani. Alcuni dei quali contagiati durante un funerale celebrato ad Acquasparta, in cui  il parroco si è recato per sostituire il collega. Altri sparsi qua e là e venuti a contatto con il sacerdote nelle varie funzioni liturgiche. Mentre un cospicuo numero da Collesecco dove molti dei positivi asintomatici hanno condiviso con il nostro rappresentante vaticano le bontà culinarie della zona, durante il pranzo di ferragosto.

Un equilibrio scombussolato

La vicenda, sempre che sia vera, oltre che preoccupare dal punto di vista sanitario, ha scombussolato il meraviglioso equilibrio di quei luoghi. Dove il ritmo delle stagioni è ancora scandito dai colori della natura e dove i profumi non si mescolano con l’inquinamento. E possono essere percepiti nelle loro essenze. Luoghi questi, dove il divieto di organizzare le tanto attese sagre annuali a base di piatti tipi e processioni di per sé ha già rattristato le genti. E dove la vicenda della possibile positività del parroco ha innescato un senso di vera e propria rivolta. Proprio nell’inosservanza del divieto di processione, sembra che l’altra sera un cospicuo numero di parrocchiani abbia marciato in direzione dell’abitazione del parroco inveendo contro di lui e colpendo con calci e pugni il portone di casa.

Fra le urla dei dimostranti l’epiteto più gettonato raccontano essere stato nei confronti del suo rapporto di collaborazione con la sua perpetua e la richiesta di lasciare subito la diocesi, i luoghi e l’altare. Qualcuno ha parlato della presenza la mattina dopo di alcune scritte infamanti sui muri del paese, ma sempre senza conferme. La quarantena per ora vede il parroco chiuso a pregare nella sua casa. E forse anche a riflettere su quale salmo leggere alla ripresa delle sue funzioni ecclesiali. A tutti auguriamo una pronta guarigione.

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