Prima pagina » Politica » “A Ostia c’è la mafia”, ecco perché Andrea Tassone si dimette

“A Ostia c’è la mafia”, ecco perché Andrea Tassone si dimette

La conferenza stampa al Nazareno con il commissario Matteo Orfini

ANDREA TASSONE SI DIMETTE. Troppe criticità, l’ombra delle infiltrazioni mafiose, pochi strumenti per intervenire. Il presidente del X Municipio, Andrea Tassone, rassegna le sue dimissioni e rimette il mandato nelle mani del sindaco, dato che “i nostri appelli sono rimasti inascoltati, non posso combattere una guerra senza neanche una mazzafionda”: dimissioni revocabili entro 20 giorni a 2 condizioni, la nomina di un commissario del Campidoglio che assuma la delega al Litorale, oggi al Municipio, e il turnover completo e immediato di tutti i dirigenti municipali, le posizioni organizzative e i vigili.

I MOTIVI. “Non ci dimettiamo per lotte intestine o perché abbiamo ricevuto avvisi di garanzia o altro, ma io azzero oggi la mia esperienza amministrativa e rimetto il mio mandato per lanciare un appello al sindaco Ignazio Marino, quello di avere la consapevolezza che Ostia non è come tutti gli altri Municipi”, spiega Tassone nella conferenza stampa indetta dal commissario del PD romano Matteo Orfini insieme al commissario romano Matteo Orfini e al senatore dem Stefano Esposito, neonominato anche commissario del PD di Ostia. Le dimissioni sono quindi un grido di allarme.

Il minisindaco ha individuato “una serie di passaggi che possano far riaprire questa esperienza, come il turnover drastico di tutti i dirigenti, le posizioni organizzative e i vigili, e spero che il sindaco nomini un commissario per la gestione del litorale, perché il Municipio non ha gli strumenti necessari per farlo. Questo è l’unico modo per far ripartire questa città nella città”.

“A OSTIA C’E’ LA MAFIA”. “A Ostia c’è la mafia, punto. Questo non è un Municipio qualunque, ma lo è stato considerato dal PD, e ammetto una sottovalutazione del partito, e dall’amministrazione, che ha lasciato che venisse governato con una gestione ordinaria quando la situazione è straordinaria, visto l’alto rischio di infiltrazione mafiosa”, dice per parte sua Orfini.

Per Orfini, inoltre, “la vicenda di Ostia è il segno dell’assunzione piena di responsabilità del Pd, la presa di coscienza delle questioni che riguardano la vita della nostra città. Serve un salto di qualità politica, per questo è stato deciso di rimettere la delega sul Litorale al Campidoglio e chiedere la nomina di un commissario. È necessaria anche la rotazione radicale di tutti gli uffici, un processo già avviato dall’amministrazione degli altri Municipi ma a Ostia bisogna fare di più e più in fretta, non possiamo aspettare i tempi ordinari. Serve un contesto totalmente rinnovato”.

“Se a Ostia c’è la mafia c’è una responsabilità della politica, che deve contrastare l’illegalità ed essere antimafia in modo più forte di quanto fatto finora. La mafia è infiltrata in questa città e lo stiamo scoprendo in modo diffuso, ma lo è ancor più capillarmente sul litorale romano. C’è bisogno di un’assunzione piena di responsabilità antimafia da parte del Partito Democratico e dell’amministrazione", incalza Orfini.

DELEGA RIMESSA AL CAMPIDOGLIO. Come ha spiegato Orfini, “il Municipio non chiede più poteri, ma anzi rimette la delega al Litorale chiedendo la nomina di un commissario straordinario del Campidoglio per portare lo scontro dove la forza è maggiore, ovvero al centro dell’amministrazione capitolina e chiedere al Comune di gestire direttamente il lato più delicato della vicenda”.

IL DIALOGO CON IL SINDACO MARINO. “Su questa vicenda c’è stato come sempre un dialogo costante e quotidiano con Marino, che ovviamente è stato informato di quanto sta accadendo e delle nostre richieste. Vediamo nel pomeriggio la sua risposta, chiaramente nel rispetto della sua piena autonomia”, aggiunge Orgini.

“UN’ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA’ ”. “Spero che il sacrificio e il lavoro mio e della mia Giunta venga rispettato, la nostra è stata un’assunzione di responsabilità: a oggi non ci sono le condizioni per andare avanti, spero che arrivino nei prossimi giorni per permettere a questa squadra un po’ incosciente di terminare il proprio mandato”, continua Tassone.

“Al momento del nostro insediamento sapevamo cosa c’era in quel Municipio, credevamo di farcela da soli con quei pochi strumenti che avevamo a disposizione, ma la nostra forza e impegno non sono stati sufficienti, perché Ostia è diversa dagli altri Municipi” – incalza Tassone. Questo perché “c’è il mare, c’è il verde, ci sono grandi interessi economici, criticità da affrontare tutti insieme, dall’abbattimento del ‘lungomuro’ all’assegnazione delle spiagge. In 20 mesi questa amministrazione ha iniziato tante battaglie mettendosi contro molte persone. Spero che il sindaco ascolti il nostro appello”, conclude.

“SERVE UNA PRESENZA ESTERNA”. “Qualora come spero le nostre ragioni vengano accolte e ci saranno le condizioni per continuare a governare il Municipio, servirà eventualmente una presenza politicamente forte ed esterna al territorio di Ostia anche nella Giunta che si rifarà, per continuare con l’operazione di risanamento e pulizia che abbiamo iniziato”, aggiunge Orfini.

Lascia un commento