Il Natale nel mondo: come si festeggia nelle diverse culture?
Nel resto d’Europa e ben oltre, ecco le tradizioni più curiose per onorare la ricorrenza, sempre con un tratto in comune: la celebrazione della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo
Natale (© Andrii Spy_k / Shutterstock)
Come si festeggia il Natale nel mondo? Per noi, la ricorrenza è sinonimo di tavolate in famiglia, regali sotto l’albero, Santa Claus, Presepe, Messa di mezzanotte e vischio. A culture diverse, però, corrispondono costumi diversi: alcuni dei quali possono apparire curiosi, ma in effetti riflettono tradizioni talvolta anche antiche di secoli.

Il Natale nel mondo
In Finlandia, tutti conoscono la dimora di Babbo Natale a Rovaniemi, ma è nell’antica capitale Turku che si apre ufficialmente la stagione. A inaugurarla, come riporta il Quotidiano Nazionale, è la lettura, da parte del Sindaco, della Dichiarazione Natalizia di Pace, un rituale medievale risalente almeno al XIII secolo. La cerimonia si svolge il 24 dicembre, prima dell’irrinunciabile sauna purificatrice e della visita ai propri defunti al cimitero.

Lo stesso giorno, come riferisce Sky TG24, nella vicina Norvegia sono soliti nascondere tutte le scope. L’obiettivo è impedire a streghe e spiriti maligni, che si credeva emergessero proprio alla Vigilia, di impossessarsene e volare via nella notte. Un evento malaugurante che porterebbe sfortuna a coloro che subissero il furto.

Tornando alla versione moderna di San Nicola, in Austria è accompagnato, come rileva Focus Junior, dai “Krampus”. Figure dall’aspetto diabolico che spaventano e puniscono i bambini cattivi, laddove il Vescovo di Myra ricompensa quelli buoni con doni e dolcetti. Le radici di queste creature, di origine pre-cristiana, affondano nelle leggende alpine sui demoni dell’inverno.

Le tradizioni extra-europee
Fuori dall’Europa, in Venezuela è in voga l’abitudine di recarsi alla “Misa de Aguinaldo”, la funzione mattutina spesso officiata all’alba, su pattini a rotelle. Sono le cosiddette “Patinatas”, in occasione delle quali alcune strade vengono chiuse al traffico per consentire ai fedeli di raggiungere la chiesa in sicurezza.

In Africa, sono particolarmente iconiche le parate che si svolgono in Nigeria. Che prima della solennità sono rigorosamente animate dalle ragazze che visitano le case ballando e cantando al suono dei tamburi. Dal 25 dicembre in poi, invece, si esibiscono gli uomini, coi volti coperti da maschere in legno raffiguranti personaggi del folklore locale.

Infine, sulle tavole del Giappone non può mai mancare, da circa mezzo secolo, il pollo fritto. Colpa di una campagna pubblicitaria lanciata negli anni ‘70 da KFC – Kentucky Fried Chicken, che ha avuto un tale successo da essere sopravvissuta fino a oggi. Con tanto di statue a grandezza naturale del Colonnello Sanders (“volto” della catena americana di fast-food) addobbato con barba bianca e abito rosso fuori dai ristoranti.

In ogni caso, tutte queste usanze, anche quelle più commerciali, indipendentemente dalla provenienza geografica hanno alla base un fondamentale tratto in comune. La consapevolezza del vero significato della celebrazione, che commemora la Natività di Nostro Signore Gesù Cristo.
Buon Santo Natale a tutti i nostri lettori!



