Condono, l’ipocrisia “sinistra” di chi parla di voto di scambio
È bufera intorno a un emendamento fratellista alla Manovra che favorirebbe la Campania a pochi giorni dalle Regionali: ma ci sono i precedenti sia del M5S, che del Pd targato Renzi
Condono edilizio (© nadiralann / Freepik)
Test per l’esame di giornalismo sul condono edilizio proposto da Fratelli d’Italia, mediante un emendamento alla Manovra 2025, a pochi giorni dalle Regionali. Il candidato consideri che:

a) La misura, come spiega Il Giornale, riattiva la sanatoria del 2003 per chi ne era rimasto escluso. Cominciando, aggiunge La Verità, dai cittadini campani, visto che il Governatore dell’epoca Antonio Bassolino non l’aveva recepita.

b) Roberto Fico, candidato del campo largo alla Presidenza della Campania, come riporta l’AGI ha beneficiato di un condono, chiesto dal precedente proprietario, per la sua dimora familiare.

Tra condono e bonus
c) In piena campagna elettorale per le Europee 2014, ricorda Il Sole 24 Ore, l’allora Premier e segretario dem Matteo Renzi varò il celeberrimo bonus da 80 euro. Nella successiva tornata elettorale il Pd si issò al 40,81%, il miglior risultato percentuale della sua storia.

d) Il M5S è il “padre” del reddito di cittadinanza, i cui percettori, come ha verificato Atlantico Quotidiano, sono perfettamente sovrapponibili ai voti grillini.

e) Il Presidente pentastellato Giuseppe Conte, nel suo secondo esecutivo, ha istituito il Superbonus 110% e il Bonus facciate. Variamente accusati di essere stati approvati soprattutto con l’obiettivo di accrescere il consenso elettorale del MoVimento.

Ciò posto, il candidato ha tre secondi per commentare, prescindendo da espressioni quali “massima autorità in materia”, la seguente dichiarazione del leader italovivo: «Questo è il Governo del voto di scambio».



