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70 anni dallo sbarco di Anzio con Roger Waters

Roger Waters dei Pink Floyd ritrova il padre, che morì ad Aprilia in combattimento, dopo 70 anni

Domani, martedì 18 febbraio 20014, ad Aprilia e Anzio si svolgeranno le cerimonie per l’inaugurazione del monumento ai soldati caduti nello sbarco di Anzio-Nettuno e i cui corpi sono stati sepolti ignoti perché non riconoscibili. La data è significativa e legata al bassista, paroliere e voce del fondatore dei Pink Floyd, Roger Waters. Infatti proprio settanta anni fa il 18 febbraio 1944, Eric Fletcher Waters, padre di Roger, perse la vita in combattimento contro l’esercito tedesco ma risultava disperso perché il suo corpo, come quello di moltissimi altri soldati, era irriconoscibile.

Roger, che allora aveva appena cinque mesi, ha passato tutta la vita a cercare di trovare il luogo di sepoltura del padre. Pensava di averlo trovato nel cimitero inglese di Cassino, dove il nome di Eric Fletcher Waters è inciso sulla lapide dei sepolti incogniti. “La mia ricerca finisce qui” disse. E invece grazie a un veterano inglese dello sbarco, il sig. Harry Shindler, oggi novantunenne, e a Emidio Giovannozzi, editore di Ascoli, mettendo a raffronto il diario di un ufficiale inglese e le mappe militari delle operazioni, si è scoperto che il padre di Roger Waters morì al Fosso della Moletta in comune di Aprilia durante la controffensiva tedesca insieme a tutta la sua Compagnia “C” dell’VIII Fucilieri Reali. I loro corpi rimasero lì fino al mese di maggio quando, ormai irriconoscibili, furono rimossi con i bulldozer e quindi sepolti in fosse comuni e poi sepolti nel War Cemetery in località Falasche ad Anzio.

La tragica perdita del padre segnò per sempre la vita di Roger che ha dedicato al genitore molte opere come poesie e canzoni, la più famosa delle quali è “When the Tiger broken free” dove è citata la “testa di ponte di Anzio” (Anzio Bridghead). La famosa canzone, uno dei brani simbolo del movimento pacifista a livello mondiale termina con queste parole: “Nessuno sopravvisse della Compagnia C dei Fucilieri Reali. Furono tutti lasciati indietro, la maggior parte morì, gli altri moribondi. Così l’Alto Comando portò via mio padre da me”.

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