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21 Luglio: “I Rom devono avere delle opportunità di inclusione”

Stop ai campi rom: l’associazione 21 Luglio presenta la “sentenza storica” del Tribunale di Roma

Stop ai campi rom. La notizia giunge direttamente dall’Associazione 21 Luglio (organizzazione non profit impegnata nella promozione dei diritti delle comunità rom e sinte in Italia, principalmente attraverso la tutela dei diritti dell’infanzia e la lotta contro ogni forma di discriminazione e intolleranza) e dall’ASGI (Associazione Studi Giuridici Immigrazione). Le due associazioni comunicano che “il Tribunale di Roma ha condannato l’Amministrazione capitolina riconoscendo, per la prima volta in Europa, il carattere discriminatorio di una soluzione abitativa riservata a soli rom”.

Secondo la 21 Luglio si tratta di una sentenza “storica”, che “scandisce la fine della stagione dei ‘campi nomadi’ ”. Oggi, a Palazzo Madama, si terrà la conferenza alla presenza del presidente della 21 Luglio, Carlo Stasolla, e di Salvatore Fachile dell’ASGI. Sarà presente Luigi Manconi presidente della Commissione per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato. 

In attesa della conferenza stampa, il presidente della 21 Luglio Carlo Stasolla è intervenuto ai microfoni di TeleRadioPiù, nel corso della trasmissione di Francesco Vergovich, Roma, ore 10. “Bisogna smantellare questo sistema, i Rom nel corso del tempo sono diventati la gallina dalle uova d’oro per molte associazioni che volevano delinquere. Hanno fatto passare il messaggio che i Rom siano nomadi e che quindi devono avere i campi, ma i Rom non sono nomadi e i campi non servono. Anzi, devono avere delle opportunità di inclusione”, afferma deciso Stasolla.

Secondo l’Associazione 21 Luglio, le strategie inclusive costerebbero 10 volte in meno di quelle che Stasolla definisce “strategie discriminatorie”, ovvero quelle che prevedono la costruzione e gestione dei campi che, secondo la 21 Luglio, sono dei ghetti, appunto, discriminatori. “Nel 2013 il Comune di Roma ha speso 24 milioni di euro per i campi; se invece si attuassero strategie inclusive, nel giro di due o tre anni arriveremmo all’azzeramento della spesa”.

Stasolla, infine, spiega che nel corso del tempo dirigenti e politici hanno contribuito a diffondere messaggi sbagliati, come ad esempio quello che “i rom non vogliono integrarsi”.

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