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Virginia Raggi: “L’Espresso che parla di Casta del Campidoglio è indegno

“E’ degno del peggior giornalismo. Quello che non racconta la verità dei fatti, ma getta solo fango per screditare l’Amministrazione di Roma”

"Vergogna. L'ultimo numero de L'Espresso in cui si parla di "Casta del Campidoglio" è indegno. O meglio degno del peggior giornalismo. Quello che non racconta la verità dei fatti, ma getta solo fango per screditare a fini politici l'Amministrazione di Roma". Queste le parole di Virginia Raggi in un post su facebook. "Numeri e cifre sballati, disonestà intellettuale, falsità e addirittura curricula di professionisti ridicolizzati. Si vede che la campagna elettorale è iniziata, quindi largo agli attacchi. Ma ora la misura è davvero colma e serve fare chiarezza. Tralasciando la copertina al limite della blasfemia- scrive la sindaca- che parla di "Corte di Virginia" e che "Raggi fa il pieno di collaboratori: 102 in 16 mesi". Assolutamente falso: i collaboratori della Giunta sono la metà, 54 in tutto. Costo totale: 3,8 milioni di euro e non 5 milioni come riportato.

Dov'era L'Espresso quando con l'ex sindaco Alemanno si arrivava a spendere 12 milioni di euro l'anno? Dov'era quando abbiamo ridotto gli sprechi e tagliato poltrone rispetto al passato? Dov'era quando abbiamo licenziato dall'Atac gli assunti di Parentopoli? Non ho visto nessuna copertina dedicata a queste nostre grandi vittorie per i cittadini". "Ma facciamo un confronto con il passato. L'ex sindaco Ignazio Marino– spiega la Raggi- assunse 153 collaboratori mentre nell'ultimo anno e mezzo di mandato Gianni Alemanno ne aveva 158. Noi 54. Ripeto: C.I.N.Q.U.A.N.T.A.Q.U.A.T.T.R.O. Quanto alle spese si passa dai circa 12 milioni di euro del 2012 ai 7 milioni del 2013. Noi 3,8 milioni, un terzo di quanto spendeva Alemanno e la metà rispetto a Marino".

"Anche per quanto riguarda le società partecipate abbiamo avviato una riduzione dei costi. In Atac, ad esempio, abbiamo accorpato le cariche di presidente, amministratore delegato e direttore generale in un'unica figura che riceve un compenso di 240mila euro l'anno. È netta la differenza- continua il post della Raggi- rispetto a quanto avveniva nel 2011 quando i compensi per questi tre ruoli costavano 722mila euro alle tasche dei cittadini. Per non parlare dei 1,4 milioni di euro del 2012 e dei 1,6 milioni di euro del 2013. Anche in Acea, la multiutility che si occupa di acqua ed energia, c'è stato un cambio di rotta. L'attuale amministratore delegato della società percepisce 232 mila euro in meno rispetto al suo predecessore". "Mi chiedo- conclude la Raggi nel post- perché l'Espresso racconti una realtà distorta proprio su un' Amministrazione che, per la prima volta dopo decenni, sta portando avanti una seria lotta agli sprechi. Noi abbiamo tagliato poltrone e messo fine agli sperperi ricorrendo solo a quelle professionalità che riteniamo indispensabili per rilanciare Roma e offrire migliori servizi ai cittadini".

* Foto dal profilo Facebook di Virginia Raggi

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