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Vertice Ue: anche se si chiudesse oggi, per l’Italia nessun vantaggio

Vertice Eu: il governo venderà poi all’opinione pubblica qualsiasi risultato come una grande vittoria, ma ormai non vi sono i presupposti

Conte e Sassoli, vertice Eu

Conte e Sassoli, vertice Eu

Vertice Ue. L’incontro che si sta svolgendo tra i capi di stato europei ha già posto le premesse per lasciare indietro l’Italia. L’Italia non uscirà trionfante da questo congresso, anche se dovesse chiudersi oggi stesso. Eravamo partiti che gli strumenti di aiuto erano 1500 miliardi di aiuti totali, poi siamo passati a 1000, 750 e ora c’è chi vorrebbe chiudere a 500. L’Europa non ha dimostrato solidarietà al nostro paese sin dall’inizio dell’emergenza e purtroppo questo atteggiamento non è mutato. Quello che sta succedendo ora a Bruxelles ne è la certificazione. I nostri politici al governo venderanno poi all’opinione pubblica qualsiasi risultato come una grande vittoria, ma non potrà essere soddisfacente. Ma non ci sono i presupposti.

Vertice Ue, ma chi ragiona da europeo?

Il problema di fondo è che non tutti gli stati ragionano da europei. I tedeschi ragionano da tedeschi, i francesi fanno il meglio per i francesi, ma se non pensiamo tutti come squadra, in chiave europea, l’unione resta un ibrido inutile e anzi dannoso. L’errore di fondo è nell’approccio. Se noi italiani ragioniamo da europei ma lo facciamo da soli, avremo solo svantaggi. La Merkel non ha la caratura di una leader europea perché pensa esclusivamente in termini di convenienza del suo paese. I segnali di rigetto di questo atteggiamento, badiamo bene, già ci sono.

I cosiddetti paesi frugali, considerano (o preferiscono considerare) l’Italia un paese che consuma risorse, “spendaccione” ma questo non rispecchia il reale. La classe dirigente italiana è poco incline al risparmio, mentre il popolo italiano è tra i maggiori risparmiatori in Europa, lo dicono le statistiche. Il debito c’è ma le famiglie italiane sono formiche, non cicale, per dirlo con una bella fiaba.

Uscire dall’Europa resta però una mossa impensabile, per ragioni storiche, politiche, geografiche, politiche e economiche. Le soluzioni per l’Italia, invece di andare ad elemosinare a Bruxelles, ci sarebbero state: copertura da parte della BCE per tenere a bada lo spread e il fondo nazionale. L’Italia ce l’avrebbe fatta proprio drenando con il risparmio privato, come hanno detto autorevoli economisti. Ma per ragioni politiche non è stato fatto, e il cordone ombelicale della nostra nascita è ancora attaccato all’Europa.

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