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Vaticano, decine di ratti in strada: negozi costretti a chiudere

Decine di colonie di ratti girano indisturbate da mesi a due passi dal Vaticano con enorme disagio per i negozianti, i residenti e i turisti

Ratti, topi

Sono appena le 17:00 ma molte attività commerciali si trovano costrette a chiudere. In strada le persone a passeggio con il cane sono inquiete, si guardano intorno con apprensione. Sembra l’inizio di un romanzo noir invece è un “normale” mercoledì a Roma. Se state pensando alla criminalità però, stavolta siete sulla strada sbagliata, perché a farla da padrona a pochi passi dal Vaticano sono colonie di ratti.

Così tanti che girano indisturbati tra passanti e animali domestici. Sono i clienti, i cittadini e i negozianti che, per timore di imbattersi in un gruppo di ratti che passeggiano senza alcun timore, si chiudono in casa prima del buio. Qualche giorno fa una turista è rimasta chiusa in un negozio perché il marciapiede era pieno di ratti.

Le auto lasciate in strada restano alla mercé dei topi, che tranciano i fili del motore. Da mesi le segnalazioni dei residenti si moltiplicano ad Ama e al Comune, per ora le colonie restano lì, indisturbate e ben visibili in buche profonde tra i Sanpietrini o ai piedi degli alberi.

Ratti a Roma: nessun timore dell’uomo

Escono a decine, non hanno nessun timore del rumore della città o delle persone, sono ormai i padroni delle strade.

Pochi metri più in là, in via De Gasperi, c’è un presidio Ama permanente. È il centro di raccolta, dove il personale Ama in servizio conosce bene il problema ma non può intervenire. Si perché per le derattizzazioni serve una richiesta del Municipio competente dell’area (in questo caso XIII).

Non sappiamo se la richiesta sia partita nel momento in cui scriviamo, nel frattempo però topi, gabbiani e piccioni invadono la zona, bivaccando sui rifiuti lasciati in terra . Pare che la causa del numeroso incremento di ratti sia dovuta ai lavori fatti in via delle Fornaci che avrebbero allontanato i roditori dalla loro abituale “casa” costringendoli ad un esodo di massa trovando clima favorevole a due passi dal Vaticano.

Almeno 40 le malattie trasmissibili

Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di medicina ambientale, spiega che: « Uno studio condotto lo scorso anno da ricercatori di Stati Uniti e Canada ha dimostrato come l’aumento delle temperature e gli inverni più miti abbiano un effetto diretto sulla proliferazione dei roditori nelle aree urbane».

Non solo il caldo, anche le falle nel sistema di raccolta dei rifiuti porta notevole vantaggio al proliferare di questi animali: « L’accelerazione del processo di decomposizione dei rifiuti lasciati sotto il sole presso cassonetti o davanti le abitazioni nelle aree urbane, fenomeno che si intensifica durante le ondate di calore, porta i ratti ad uscire allo scoperto in cerca di cibo e acqua, e incrementa le occasioni di contatto tra esseri umani e roditori».

Almeno 40 le malattie: «Un pericolo sul fronte igienico-sanitario considerato che sono circa 40 le patologie che possono essere trasmesse direttamente o indirettamente dai ratti, attraverso il contatto o con le deiezioni rilasciate nell’ambiente. Tra queste figurano Leptospirosi, Peste, Salmonellosi, Tifo murino, Tularemia, Coriomeningite linfocitaria e Rabbia – prosegue Miani – A oggi non esistono numeri certi circa il numero di roditori che affollano le città italiane: secondo alcune stime sarebbero addirittura 500 milioni i topi presenti sul nostro territorio, circa 8,6 per ogni cittadino».