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Variante Delta, Sileri: “Green Pass solo con seconda dose. Decisione in 7-14 giorni”

“Se è vero che la protezione si ottiene dopo due dosi di vaccino, è chiaro che dobbiamo correre con la seconda dosa e rimodulare il Green Pass”

Mentre il Ministro della Salute Roberto Speranza esulta per le 50 milioni di dosi somministrate e per un’Italia completamente bianca, Pierpaolo Sileri mette le mani avanti in vista di una sempre più probabile modifica riguardo al rilascio del Green Pass. 

Il sottosegretario alla Salute Sileri, ospite al contenitore di Radio24 “24Mattino”, preannuncia la probabile modifica delle disposizioni del Green Pass. Il Certificato digitale viene attualmente rilasciato, in Italia e in Europa, già dopo la prima dose del vaccino. Con la diffusione della nuova variante in circolazione, sarà necessario attendere almeno la seconda dose di vaccino. Ma questa decisione, sottolinea, spetta agli scienziati.

Rapidità dei vaccini e attenzione ai dati di diffusione

L’esponente del Governo, accennando alla diffusione della variante Delta, pone l’accento anche sulla velocità delle vaccinazioni. “Se è vero che la protezione si ottiene dopo due dosi di vaccino, è chiaro che dobbiamo correre con le seconde dosi e rimodulare il Green Pass”. Per il momento, in base a quanto ha affermato Sileri, si tratterebbe comunque di una decisione prematura. In una però, massimo due settimane, dovremmo avere certezze riguardo la strada da seguire. 

Quello che in questo momento bisogna fare, secondo Sileri, è tenere d’occhio i dati provenienti dal Regno Unito riguardo la diffusione della nuova variante. L’attenzione, però, non deve essere esclusivamente posta al di fuori dei confini nazionali. Uno sguardo di riserbo va mantenuto anche alla situazione italiana. Nel nostro Paese, infatti, la diffusione della variante Delta si attesta a oggi al 20%. Quindi “aspettiamo una settimana e vediamo quanto aumenta” per poi prendere una decisione. 

Variante inglese
Il Regno Unito è una delle zone in cui la diffusione della variante Delta è più alta

Oltre all’attenzione ai dati, secondo il sottosegretario alla Salute, in questo momento è anche necessario accorciare i tempi dei vaccini tra una dose e l’altra. Quindi 3 settimane per il richiamo di Pfizer e quattro per Moderna – due settimane in meno rispetto al divario attuale. La seconda dose deve arrivare quanto prima. 

La questione delle mascherine all’aperto (e al chiuso)

Dalla giornata di oggi in Italia la mascherina all’aperto non è più obbligatoria, anche se è necessario averla sempre con sé. Roberto Speranza ha parlato a riguardo di “libertà in più” che però non devono farci dare per scontata la necessità di prudenza e di cautela. Anzi, secondo il Ministro le mascherine “restano un elemento fondamentale della nostra strategia”. 

Italia gialla
Folla con mascherine in assembramento

A proposito di mascherine al chiuso, invece, Sileri è decisamente più categorico “Ho sempre detto che è prematuro parlare della rimozione della mascherina al chiuso. Quando avremo i 3 quarti della popolazione vaccinata, allora tra i vaccinati si potrà pensare di inziare a togliere la mascherina anche al chiuso, ma è molto molto prematuro

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