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Variante Delta. In Italia al 16%: il rischio che diventi dominante è vicino

L’ECDC dichiara: “Entro la fine di agosto la variante Delta costituirà il 90% dei virus SARS-CoV-2 circolanti nell’Unione Europea”

vaccinazione

Vaccinazione anti-Covid

E’ ancora la variante Alfa, la cosiddetta “variante inglese”, la più diffusa in Italia con una percentuale del 74,9% sul numero di casi. Tuttavia, sebbene i dati di giugno non siano ancora consolidati, dalle prime segnalazioni di sequenziamenti eseguiti, si segnala un aumento, in percentuale, dei casi di variante Kappa e Delta, la cosiddetta “indiana” e un suo sottotipo, che passano dal 4,2% nel mese di maggio, al 16,8% del mese di giugno. A segnalarlo è un report dell’Istituto superiore di Sanità, pubblicato nella giornata di venerdì 25 giugno e relativo a 31.158 casi di infezione.

Questi dati confermano lo scenario del Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle infezioni (ECDC), che giorni fa ha stimato che la più elevata trasmissibilità della variante Delta farà si che entro la fine di agosto questa costituirà il 90% dei virus SARS-CoV-2 circolanti nell’Unione Europea.

I timori a livello europeo…

“Dobbiamo rimanere attenti e coordinati per affrontare la diffusione della variante Delta, dato che il 90% dei contagi nel Regno Unito sono proprio relativi a questa variante”. Lo ha affermato la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, durante la conferenza stampa tenutasi a Bruxelles al termine del Consiglio europeo. Von der Leyen ha riconfermato l’importanza della riuscita della strategia vaccinale, sottolineando che “fortunatamente la doppia vaccinazione protegge dalla variante Delta e la prima dose riduce esiti gravi della malattia da Covid-19″. Quindi von der Leyen ha ricordato il “successo del green pass europeo, preparato in tempi record”. 

… e a livello nazionale

“Dalla nostra sorveglianza epidemiologica – dice Anna Teresa Palamara, direttrice del Dipartimento Malattie Infettive dell’Iss – emerge un quadro in rapida evoluzione che conferma come anche nel nostro Paese la variante Delta del virus stia diventando prevalente. Con la prossima flash survey avremo una stima più precisa della prevalenza”.

Le dichiarazioni del ministro Speranza

“Sulla variante Delta avremo gli esiti di una nuova ricerca aggiornata al 22 giugno ma i nostri scienziati sono stati chiari: se una variante soppianta quella corrente significa che si diffonderà velocemente. L’Ecdc ci dice che la variante Delta diventerà dominante in tutta Europa a breve” spiega il ministro della Salute Roberto Speranza. E riguardo le mascherine aggiunge: “È e resta uno strumento essenziale per tenere sotto controllo il virus”

Locatelli: “Se necessario, creeremo nuove zone rosse”

Anche il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, si è espresso sulla variante Delta e sui suoi pericoli. “È importante lavorare nella maniera più intensiva sul tracciamento e sugli approcci di genotipizzazione e sequenziamento perché solo in questo modo riusciremo a intercettare in maniera precisa eventuali segnali di diffusione importante della variante indiana. L’Italia in questo momento è tutta bianca ma se necessario creeremo zone rosse per impedire la diffusione dei cluster“. La variante Delta “solleva preoccupazione perché si connota per maggior contagiosità”, ha detto sempre Locatelli. “E perché può provocare patologia anche significativa nei soggetti non vaccinati o che hanno ricevuto una sola dose”.

In Italia

In Lombardia la variante Delta è già al 4%, ma è in Campania il maggior numero di casi. Il ceppo è presente anche in Piemonte, Trentino-Alto Adige, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Puglia, Sicilia e Lazio. Quest’ultima Regione ha anticipato i richiami delle vaccinazioni con AstraZeneca per garantire, con due dosi, una migliore protezione.

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