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Un albero per Edwin Chota

L’ambientalismo romano ricorda Edwin Chota, l’attivista peruviano che voleva salvare la Foresta Amazzonica

La storia che ci raccontano gli attivisti di Memento Naturae ha il sapore di un romanzo. Ed è la storia di una leggenda moderna che risponde al nome di Edwin Chota, ucciso insieme ad altre tre persone a colpi di fucile l’1 settembre.

Ma chi era Edwin Chota? Indigeno del Perù, cinquantaquattrenne, attivista contro il disboscamento della Foresta Amazzonica e il traffico di droga. Il Perù è un paese in cui questi due fenomeni sono strettamente collegati: gli alberi tropicali vengono abbattuti per fare spazio alle coltivazioni di coca o utilizzati dai narcos per occultare, nelle cavità dei loro tronchi, le sostanze stupefacenti. Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Unodc), negli ultimi vent'anni, il Perù avrebbe addirittura superato la Colombia, con un attivo di oltre 24mila ettari di piante di coca intorno a cui girano miliardi. Un business spaventoso, quello di trafficanti e taglialegna, contro cui Edwin e gli altri attivisti brasiliani giustiziati con lui hanno battagliato fino allo scorso settembre. 

Alla memoria di Edwin e alla sua causa, il mondo ambientalista ha dedicato un'azione simbolica. “In occasione della Festa Nazionale dell'Albero, Memento Naturae ha aderito all'iniziativa promossa da Sol Invictus, con la partecipazione di numerose realtà presenti in buona parte del territorio nazionale, 'Adotta un Albero – un piccolo gesto che ha il sapore dell'eternità' voluto anche per ricordare l'attivista peruviano Edwin Chota, scomparso da non molto perché voleva difendere la madre foresta”, si legge in una nota diffusa da Memento Naturae. L'azione simbolica si è svolta venerdì scorso, con la partecipazione di Respiro Verde LegAlberi. Gli attivisti hanno rimosso un Melograno che si trovava in largo Leopardi, morto da più di un anno, sostituendolo con un giovane Ligustro.

“L'obiettivo è stato quello di piantare alberi seguendo il principio Km.0, per sensibilizzare l'opinione pubblica sul nostro patrimonio boschivo e per ricreare più spazi verdi possibili, contrastando così la cementificazione selvaggia che sta devastando la nostra penisola”, conclude Riccardo Oliva, presidente di Memento. 

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