ULTIM’ORA Garlasco, Andra Sempio incastrato: lo hanno trovato dove non doveva essere | La conferma
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A distanza di diciotto anni dall’omicidio di Garlasco, la mattina del 13 agosto 2007 continua a sollevare interrogativi irrisolti. Mattino 5 ha dedicato l’ultima puntata a uno degli elementi più controversi: gli spostamenti di Andrea Sempio, amico di Chiara Poggi, ricostruiti attraverso l’analisi delle celle telefoniche. Il servizio firmato dall’inviato Emanuele Canta, introdotto da Federica Panicucci, ha mostrato una sequenza di dati tecnici che, secondo gli esperti consultati dal programma, metterebbero in discussione la possibilità che Sempio fosse a Vigevano in una precisa fascia oraria.
L’attenzione è stata puntata sugli agganci del suo cellulare alla cella di Santa Lucia e, in particolare, a un dettaglio considerato cruciale: la mancata transizione dal settore 2 al settore 3 della stessa cella, che – secondo i tecnici interpellati – avrebbe dovuto verificarsi se il 37enne si fosse effettivamente spostato verso Vigevano. Una ricostruzione che, come prevedibile, ha acceso il confronto in studio.
I dati tecnici: le due chiamate e il riaggancio “vicino a casa”
Nel servizio viene mostrato il primo elemento agli atti: una chiamata di un secondo, effettuata la mattina del 13 agosto e agganciata al settore 2 della cella Santa Lucia, zona limitrofa all’abitazione di Sempio. Nulla di anomalo, secondo Canta. Ma il punto centrale arriva alle 09:58, quando lo smartphone dell’uomo si riaggancia allo stesso settore, quello prossimo alla sua abitazione.
Gli esperti consultati dal programma sostengono che, se Sempio si fosse realmente diretto verso Vigevano, il cellulare avrebbe dovuto collegarsi al settore 3 della medesima cella, che copre proprio l’area lungo quella direttrice. La deduzione, espressa in trasmissione, è netta: “Con questi dati oggettivi sembra evidente che Andrea non potesse essere a Vigevano. Alle 09:58 si trovava a casa o comunque entro 800 metri dalla sua abitazione”.
Una conclusione che, a Mattino 5, viene presentata non come verità definitiva ma come possibile chiave interpretativa basata sugli elementi tecnici esaminati dagli specialisti.

La discussione in studio: tecnologia del 2007 e limiti interpretativi
Non tutti, però, concordano sull’assoluta affidabilità di tali deduzioni. L’opinionista Grazia Longo ha ricordato un punto spesso trascurato: le tecnologie del 2007 non erano così consolidate e lineari come quelle attuali. Le celle potevano presentare sovrapposizioni, oscillazioni di segnale o comportamenti meno prevedibili. Da qui l’invito alla prudenza nell’interpretazione dei dati.
La replica della conduttrice Federica Panicucci non si è fatta attendere: “La tecnologia resta quella, le celle sono sempre quelle”, ha precisato, ribadendo la necessità di distinguere opinioni personali e ciò che viene presentato come dato tecnico verificabile. Un botta e risposta che riflette le due anime del dibattito: da un lato l’importanza dei rilievi oggettivi, dall’altro i limiti intrinseci delle rilevazioni telefoniche dell’epoca.
La puntata ha dunque riportato in primo piano un elemento spesso toccato ma mai approfondito fino in fondo nelle indagini: la geolocalizzazione di Sempio in un arco temporale chiave. Un tassello che, secondo il racconto televisivo, potrebbe modificare la percezione dei movimenti del giovane quel giorno, ma che necessita di cautele interpretative per non trasformare il dato tecnico in conclusioni affrettate.
Mattino 5 aggiunge così un nuovo capitolo alla lunga e complessa storia del caso Garlasco. Ogni dettaglio tecnico, ogni ricostruzione e ogni testimonianza continua a nutrire un dibattito che, a distanza di quasi vent’anni, non smette di essere oggetto di confronto, domande e interpretazioni divergenti.
