UFFICIALE – Le scuole di Roma restano chiuse: studenti lasciati allo sbando e genitori in panico | “Così si blocca la scuola pubblica”

Banchi di scuola - Romait.it - Pexels
Le scuole di Roma stanno vivendo un momento di pura crisi e i genitori ormai non sanno più cosa fare con i propri figli.
Allarme rosso nella Capitale: molte scuole di Roma hanno chiuso improvvisamente, lasciando migliaia di studenti a casa e genitori in pieno caos organizzativo. La notizia si è diffusa rapidamente, gettando famiglie e docenti nell’incertezza più totale.
C’è chi si domanda come gestire i figli, chi teme di perdere giornate di lavoro e chi si chiede come e quando la situazione potrà tornare alla normalità. Il problema è pratico e immediato: dove lasciare i ragazzi durante la chiusura delle scuole? Le famiglie romane, già provate da anni di emergenze e improvvisi stop scolastici, ora si trovano di fronte all’ennesimo imprevisto.
Le chat dei genitori si infiammano, i gruppi si organizzano per turni di custodia improvvisata, mentre in molti denunciano la mancanza di comunicazione chiara dalle istituzioni. Perché si è arrivati a questo punto, e soprattutto, quanto durerà lo stop?
L’istruzione a Roma
La questione si intreccia con un problema sociale ormai cronico. In un’Italia dove entrambi i genitori lavorano e i nonni non sempre sono disponibili o presenti, il tempo scuola è diventato un pilastro fondamentale per la vita familiare.
Senza la scuola, molti ragazzi restano soli a casa, spesso con il solo conforto di uno smartphone o di un computer acceso per ore. La solitudine digitale è diventata una nuova forma di abbandono, silenziosa ma pericolosa, che amplifica il distacco tra generazioni e svuota il significato stesso dell’educazione.

Le scuola chiuse di Roma
Eppure, dietro questa chiusura non c’è un guasto tecnico né un nuovo decreto. Le scuole di Roma sono chiuse perché occupate. Nelle ultime settimane, decine di istituti superiori in tutta Italia sono stati presi dagli studenti come forma di protesta. Nella Capitale, dopo il liceo Newton, è stato occupato anche il prestigioso Visconti, dove i ragazzi hanno dichiarato di essere al fianco della resistenza palestinese e di voler dire no ai fondi destinati alla guerra israeliana, tramite l’azienda Leonardo.
Intanto, dopo una settimana di stop, è terminata l’occupazione del liceo Augusto, dove una petizione online intitolata La scuola si vive, non si occupa ha raccolto numerose adesioni, chiedendo il ritorno alle lezioni. Secondo Ansa, scuole ancora bloccate si trovano anche a Torino, Genova, Firenze e Napoli. Una protesta diffusa, che riaccende il dibattito su chi, davvero, oggi possiede la scuola pubblica.