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Ucraina, truppe russe si ritirano da Kherson. Russia pronta alla trattativa

La Russia si dichiara aperta al dialogo. L’Unione europea è chiamata al tavolo delle trattative

Serghei Shoigu, ministro della difesa russo

Serghei Shoigu, ministro della difesa russo

Nella giornata di ieri, 10 novembre, il capo dell’esercito russo, su ordine del ministro della difesa Serghei Shoigu, ha ordinato il ritiro delle truppe russe dalla città di Kherson.

Dopo 260 giorni dallo scoppio della guerra in Ucraina questo potrebbe essere considerato un punto di svolta per il conflitto. Tuttavia, l’Unione europea, invitata anch’essa al tavolo delle trattative, ha adottato massima cautela, dati i mancati trascorsi diplomatici.

In un’intervista a Marco Guidi, giornalista esperto di esteri, abbiamo cercato di analizzare e comprendere le dinamiche celate dietro la scelta del Cremlino.

Russia ritira le truppe da Kherson: sconfitta o strategia?

Le ipotesi possono essere tre, ma ancora è difficile avere un quadro completo della situazione, soprattutto date le azioni passate di Putin. Tutto è ancora troppo incerto“, ha sottolineato Guidi.

Analizzando il quadro generale dal punto di vista militare, la prima ipotesi potrebbe essere che “lasciare le truppe russe a Kherson probabilmente avrebbe sottoposto i soldati ad alte possibilità di essere accerchiati. E la Russia, così, avrebbe rischiato di perdere oltre 3mila uomini“. Mentre la seconda ipotesi vede l’esercito russo in una fase di preparazione per una controffensiva. Ritirandosi, infatti, potrebbero occupare una zona per loro più favorevole e aspettare un contrattacco ucraino.

La terza e ultima ipotesi, invece, potrebbe essere più strategica. “Le truppe russe durante la ritirata stanno lasciando un campo minato in modo da tenere occupati gli ucraini nello sminamento e nel frattempo finire di addestrare gli uomini e prepararsi a un altro attacco“.

L’aspetto interessante da considerare è che in questa fase, che vede la Russia molto provata dal combattimento, i generali cominciano a essere titubanti sulla guerra. Infatti, “la richiesta di trattativa non viene da Putin, che è in silenzio da tre giorni, ma l’ha presa Shoigu insieme al capo dell’esercito“, ha sottolineato il giornalista.

Tuttavia, gli ucraini sembrano molto titubanti su questa improvvisa volontà di Mosca, seppur il presidente ucraino Zelensky ha sempre dichiarato di essere aperto al confronto e al dialogo.