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Ucraina, taxi e bus della speranza per salvare i profughi e fornire cibo e beni

Sono migliaia i profughi provenienti dall’Ucraina che cercano di scappare dal Paese. Taxi privati di volontari portano provviste e mettono in salvo le persone al confine. Mentre alcuni organizzano bus di volontari e connazionali che vogliono andare a combattere

Profughi ucraini

In questi giorni con la guerra in Ucraina sono molti che sono fuggiti per mettersi in salvo. Tantissimi sono i profughi che si ritrovano alla frontiera della Polonia e Ungheria che aspettano di poter passare per mettersi in salvo. Dinanzi a tutto ciò per quanto si è costretti a rimanere inerti, molti uomini e donne si stanno dando da fare per aiutare gli ucraini in difficoltà.

Una di questo è un avvocato italiano che si trovava allo scoppio della guerra in Abruzzo. Dipendente dell’ambasciata ucraina ha deciso di non rimanere più immobile, ma di aiutare gli ucraini. Come ha raccontato al quotidiano Il Messaggero, l’uomo partirebbe da Guardiagrele fino al confine tra Ungheria e Ucraina. Riempiendo la macchina di provviste come generi alimentari e beni di prima necessità arriverà alla frontiera per poi tornare indietro.

Lascerà l’auto in territorio ungherese, attraverso a piedi la frontiera e aiuterà chi sta aspettando da giorni di poter lasciare l’Ucraina“. Successivamente dopo aver distribuito i bene ritornerà in Ungheria per fare rifornimento.

Chiederà all’ambasciatore ucraino a Roma un pezzo di carta per entrare e uscire liberamente alla dogana“.

Partenze da Roma per portare i connazionali in Ucraina

Da Roma in questi giorni si sta organizzando per organizzare dei pullman per portare dei connazionali a casa. Ci sono tanti ucraini che vogliono tornare in patria perché vogliono combattere o aiutare.

Oltre 25 ore di auto per aiutare i profughi. Le frontiere della Polonia e della Romania è possibile raggiungerle anche a piedi, mentre in quella ungherese è necessaria la macchina.

Molti uomini e donne si stanno dando da fare per aiutare e dare un contributo concreto ai profughi, tuttavia, “gli angeli delle auto” non bastano.

Attualmente non possono lasciare il paese gli uomini tra i 18 e i 60 anni poiché è necessario che diano un contributo militare. Devono lasciare il paese le donne e i bambini.