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Tredicesima detassata? Ecco le ipotesi e i possibili effetti

Allo studio in Manovra esenzione totale dall’Irpef, taglio dell’aliquota del 35% o imposta sostitutiva ridotta: così la mensilità aggiuntiva peserà di più in busta paga, proporzionalmente al reddito

Tredicesima

Tredicesima (immagine dalla pagina Facebook dello Studio Papapietro)

Il Governo del Premier Giorgia Meloni sta pensando di detassare la tredicesima nella Manovra 2026. Si tratta di un vecchio pallino del centrodestra, rilanciato ora energicamente da Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia. Con l’obiettivo, scrive Il Giornale, di mettere più soldi in tasca al ceto medio e rilanciare i consumi in una fase di sofferenza del potere d’acquisto.

Tredicesima
Tredicesima (immagine dalla pagina Facebook dello Studio Papapietro)

Ipotesi di detassazione della tredicesima

La tredicesima, come ricorda il Corsera, è una mensilità aggiuntiva erogata a dicembre ai lavoratori subordinati, esclusi autonomi e partite Iva. Pur seguendo lo stesso regime fiscale dello stipendio, non gode delle detrazioni per lavoro dipendente, che vengono distribuite durante l’anno nella misura di un dodicesimo al mese. Col risultato paradossale, conclude Sky TG24, che la retribuzione extra viene tassata di più rispetto a quelle ordinarie, pur derivando dalla medesima base imponibile.

Sede della CGIA di Mestre
Sede della CGIA di Mestre (immagine dal profilo LinkedIn di Paolo Bava)

Per “appesantirla”, come riporta Il Messaggero, tre sono le opzioni allo studio della maggioranza FdI-Lega-FI in vista della prossima Legge di Bilancio. La prima è l’esenzione totale dall’Irpef che, secondo le stime della CGIA di Mestre, comporterebbe per lo Stato la rinuncia a un gettito di circa 14,5 miliardi. Le altre, più sostenibili per l’erario, sono il taglio dell’aliquota intermedia dello stesso balzello (dal 35% al 33%), oppure l’applicazione di un’imposta sostitutiva ridotta, pari al 10%.

Gli effetti sulla busta paga

I benefici in busta paga sarebbero proporzionali al Reddito Annuale Lordo, come da relative simulazioni effettuate da Italia Oggi. In dettaglio, chi guadagna fino a 20.000 euro l’anno percepirebbe 321 euro in più con l’azzeramento dell’Irpef, e 182 euro in più col contributo fisso del 10%. Valori che salirebbero rispettivamente a +1.802 € e +1.383 € per chi ha un RAL fino a 60.000 euro.

Taglio dell’Irpef sulla tredicesima
Taglio dell’Irpef (immagine dalla pagina Facebook dello Studio Placentino)

Con la sforbiciata del secondo scaglione Irpef, l’impatto sarebbe decisamente più contenuto, dell’ordine di +50-70 € per i redditi compresi tra 28 e 50mila euro. L’effetto sarebbe invece più rilevante per chi incassa 60.000 euro (nell’ipotesi, comunque remota, di estensione della soglia), il cui incremento lieviterebbe a +419 €.

Manovra
Manovra (© Advantus Media Inc. e QuoteInspector.com)

In ogni caso, la Finanziaria viene approvata alla fine dell’anno per entrare in vigore in quello successivo, quindi il discorso è rimandato di dodici mesi. Insomma, “gratifica di Natale” sì, ma 2026.