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Trasporto pubblico. In Italia mancano 15.000 autisti di autobus, per i sindacati i salari della categoria non sono sufficienti per vivere

Non solo medici e infermieri, anche gli autisti di autobus sono difficili da reperire sul mercato del lavoro

autista di autobus

Conducente di autobus del Trasporto pubblico

Non solo medici e infermieri. Tra le figure professionali più difficili da reperire sul mercato del lavoro entra anche un’altra categoria: quella degli autisti di autobus. Secondo le associazioni di categoria, infatti – stima citata da Autoguidovie al Next Mobility Exhibition a Fiera Milano Rho – nel settore del trasporto pubblico mancano 15 mila conducenti di autobus.

Caranza di autisti, ecco perché secondo i Sindacati

Una carenza che, per i sindacati, si spiega facilmente: “I salari di ingresso nel comparto non sono sufficienti per vivere”. Secondo il segretario generale della Filt-Cgil Lombardia Luca Stanzione, però, i 1.148 euro previsti di base dal contratto di categoria non solo “non sono sufficienti per vivere” ma non permettono neanche di prendere quelle “abilitazioni e patenti necessarie, che in molte aziende il lavoratore deve pagarsi da solo”.

Una crisi che diventa “ancora più profonda” nellegrandi aree metropolitane” per colpa “dei livelli di inflazione e dei costi delle abitazioni”.

Il progetto Autoguidovie

Proprio per cercare di invertire questa tendenza è nato, nel settembre 2021, il progetto “Academy” di Autoguidovie, una delle aziende che si occupano del trasporto pubblico in Lombardia. Con questo progetto Autoguidovie si fa carico delle spese per il percorso formativo presso le autoscuole convenzionate e i nuovi giovani assunti sono poi inseriti con mansioni differenti all’interno dell’azienda, fino all’acquisizione dei titoli necessari per lo svolgimento della mansione di operatore di esercizio.

Cosa chiedono i sindacati

Misure che, però, secondo il sindacato non sono sufficienti. “Se non si investe sul lavoro – spiega Stanzione – va in crisi il sistema. Ormai la crisi chiede un intervento shock da parte delle aziende e delle istituzioni”. Per questo “il primo intervento che noi chiediamo è legare l’erogazione dei fondi del fondo nazionale del trasporto pubblico locale agli effettivi rinnovi dei contratti nazionali, cosa che ancora oggi non c’è. Abbiamo un paese che dà risorse a queste aziende senza chiedere livelli di contrattazione adeguati. Ma senza una contrattazione, in un servizio come questo, non c’è qualità”. (Bol/ Dire)