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Tra Champions ed Euro League ok Milan, Lazio e Atalanta, bocciate Inter e Juve

Dopo le prime due partite europee solo i rossoneri a punteggio pieno ma tutte le italiane sono in corsa per passare il turno. L’Inter la più in difficoltà

Zapata Champions

Nonostante le difficoltà del Covid, sono ripartite anche Champions ed Europa League con un back-to-back inusuale per la fase a gironi che costringe le “sette sorelle” italiane agli straordinari. Bilancio nel complesso positivo, ma non mancano le note dolenti.

Lazio e Atalanta, caparbie e in corsa nel girone di Champions

Erano quelle che al sorteggio hanno tremato di più, ma dopo le prime due ottime partite di coppa sono protagoniste nei loro gironi, affrontando tra l’altro non poche difficoltà.

Dopo l’esordio scoppiettante col Midtylland, l’Atalanta, nella prima volta del Gewiss Stadium in Champions, impatta con l’Ajax in una sfida che sapeva già di spareggio. La Dea, nella versione di bella copia europea, se la gioca a viso aperto ma va sotto prima con una sciocchezza di Gosens, punita dal dischetto di Tadic, poi da un guizzo di Traorè. Ma la banda Gasp non si è demoralizzata ed ha recuperato il doppio svantaggio nella ripresa con la consacrazione a livello europeo di Duvan Zapata. Un 2-2 pirotecnico che alla fine premia i nerazzurri: ora la doppia sfida al Liverpool con l’obiettivo di raccogliere qualche punto che varrebbe oro.

Se l’Atalanta è stata caparbia, la Lazio in Belgio è stata stoica, ai limiti della resilienza. Con metà squadra bloccata a Roma con l’ombra del Covid e una panchina piena di primavera, la squadra di Inzaghi esce dalla sfida col Brugge con un punto pesantissimo. Senza Immobile e Luis Alberto, ci pensa il sinistro di Correa a sbloccare il match, dopodiché ulteriori infortuni e l’arrembaggio belga porta in dote ai biancocelesti l’1-1. Alla luce della vittoria col Borussia e viste le condizioni, un risultato ottimo che vale ancora la testa del girone di Champions.

Inter e Juventus bocciate: futuro prossimo nebuloso

La sfida ai blaugrana porta una sonora sconfitta alla Juventus, la prima in carriera da allenatore per Andrea Pirlo in Champions. Lo 0-2 dello Stadium restituisce una Juve sopraffatta dal Barcellona, con 0 tiri in porta ma con tre gol annullati per fuorigioco a Morata, il trascinatore dei bianconeri in questo momento. Le attenuanti per la Vecchia Signora non mancano. Le diverse assenze (Bonucci recuperato in extremis), un po’ di sfortuna sotto porta e la scarsa esperienza internazionale di alcune pedine, ma è evidente che anche psicologicamente va in difficoltà perdendo il filo della partita (evitabilissimo il rosso a Demiral ed il fallo da rigore di Bernardeschi, seppur iniziato fuori area). Il girone non desta preoccupazione, ma c’è tanto da lavorare, perché in campionato bisogna tornare a correre.

Ma se la Juventus piange, l’Inter non ride e nel girone non può dormire sonni tranquilli. In Ucraina la squadra di Conte non sfonda, sbatte contro due traverse ed esce con un pareggio a reti bianche che non basta. Se non segna Lukaku, i nerazzurri vanno a secco – clamorosa la palla gol buttata da Lautaro. Secondo pareggio di fila ma soprattutto risultati delle altre partite che costringono l’Inter ad inseguire. La classifica del girone è ribaltata e le sfide col Real sono già decisive per recuperare terreno.

In Europa League Milan e Napoli sugli scudi, Roma opaca

Prosegue il momento magico del Milan, capolista in campionato ed unica italiana a punteggio pieno in Europa. Altri tre gol, stavolta allo Sparta Praga, per una vittoria netta e la leadership nel girone. Se Ibra stecca in zona gol, sbagliando ancora dal dischetto, serve assist: ne approfitta così Brahim Diaz, ancora a segno dopo Glasgow. Ma è clamoroso il rendimento di tutti i giocatori di Pioli, anche quelli meno titolari. E così i giovani si esaltano, con le geometrie di Tonali, i gol di Rafael Leao, il più in forma dei rossoneri, ed il primo acuto di Dalot. 3-0 con 3 gol fatti da 3 giocatori classe 1999. Se son rose…

In Spagna il Napoli si risolleva e sistema un girone partito male con la sconfitta a domicilio con l’AZ: una sconfitta avrebbe pregiudicato il cammino europeo di Gattuso. Nella difficile trasferta di San Sebastian gli azzurri lottano e vincono, grazie sì ad un sinistro da fuori di Politano deviato, ma soprattutto interpretando da protagonista la sfida ed una sicurezza di nome Koulibaly. Nella battaglia vittorisa nei Paesi Baschi anche due note dolenti: il nuovo infortunio muscolare di Insigne e l’espulsione allo scadere di Osihmen.

Una Roma opaca invece, non va oltre lo 0-0 contro il CSKA Sofia e perde l’opportunità di salire in testa da solo al girone. All’Olimpico, Fonseca vara ancora un massiccio turnover, ma se in Svizzera i titolari, hanno sistemato a partita in corsa, contro i bulgari i giallorossi rimangono fermi alla traversa di Mkhitaryan. La squadra di Fonseca si mostra più forte degli avversari ma davanti fatica a trovare il passaggio decisivo, e non bastano Dzeko, Pellegrini e Pedro per vincere una partita che è rimasta inchiodata sul pari grazie anche agli interventi di Pau Lopez. Insomma, la Roma “B” europea non convince.

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